Un uccello cantava sul ramo del pino


Un uccello cantava sul ramo del pino
voltava la testa veloce e volava
girava nel blu, poi scendeva in picchiata.
Ti ammazzo uccellino! che cazzo ti canti?
scendi dal ramo, ti spenno la vita!
Salito sul pino correndo impacciato
azzannandole, fini, mordendole forte
le alette a lui vivo con gioia ho strappato
urlava pietà in modo ridicolo
e gli occhi li aveva gonfi di lacrime.

Scaraventato per terra lui non volava
pennuto spennato senz'ali né macchia
venuto a mostrarmi il dono della grazia!
Lo raggiunsi veloce con gli occhi del pazzo
lui correva intorno non potendo volare
strillava il suo becco da ingenuo pagliaccio
mangia-vermi-vivi e poi rutta fischiando
Pascoli amava le testoline ruttare
(io no) e mentre ancora gli si muove
la spappolo sotto il peso del mio grosso stivale
lo calpesto una volta, due volte, altre cento
lo lascio per terra. Così mi è uguale.

Guerra fulmine l'opposto

L'effluvio di grazia dovuto all'eccesso depositato in un'area casuale che investe con sfarzo il polo suo opposto al suolo, langu...