Giovanni era un dinosauro di quelli con la coda verde lunga lunga che mangiano le persone.
- Ecco perché non ci sono persone nell'epoca dei dinosauri! - Pensava.
Giovanni era una brava persona per essere un dinosauro, era solo molto più malvagio e violento e non era una persona.
Un giorno, mentre sbranava un cuccioletto di coniglio dal nasetto rosa, gli apparve un omino a forma di Maurizio Costanzo in una visione mistica verde e viola.
- Ciao Maurizio Costanzo - disse Giovanni, che chiameremo Gi[ovan]n[in]o(1) per fare più in fretta.
- Ciao Giovanni, ti chiamerò Gi[ovan]n[in]o(2) per fare più in fretta. Mi chiamo Dio ma assumo le forme delle divinità più celebri.
- Ah, io per esempio adoro Maurizio Costanzo, che dev'essere il nome di qualcosa, suppongo.
- Bene! - disse Dio col suo solito fare profetico. - Diventiamo amichetti? - Sentenziò.
Da quel giorno Gi[ovan]n[in]o(3) e Dio diventarono grandi amici e si divertivano molto a fare cose che fanno gli amichetti.
- Ammazzo tua moglie se non mi porti un panino. - Diceva Dio.
- E io faccio il genocidio della Mesopotamia. - Rispondeva Gi[ovan]n[in]o(4). E tutti e due scoppiavano in risate grassottelle e si abbracciavano e starnutivano.
Mentre passeggiavano abbracciati l'uno con la mano nella tasca dei pantaloni dell'altro, come fanno i veri amici, una bella dinosaura faceva l'occhio dolce a Gi[ovan]n[in]o(5). Dio protestò come il solito guasta feste che è:
- Non avrai altro amico all'infuori di me.
Ed aggiunse:
- vieni a giocare alla play di domenica mattina.
Infatti all'epoca dei dinosauri andavano molto forte cose tipo flipper e biliardo alla play one.
Ma Gi[ovan]n[in]o(6) non riusciva a pensare ad altro che a quello strano ammasso di più di 200 palle di occhi distribuiti in almeno 80 tonnellate di peso che forse era una bella dinosaura che ci sta.
- Almeno un occhio mi stava fissando, e un altro l'ha strizzato mentre fischiava "fiu fiuuu!!" e mi fissava la coda!
Era tanto agitato che sterminò tutta la Groenlandia dal nervoso.
E Dio giù a sentenziare motti e proverbi.
- Guarda che te stacco a mascella co'n'colpo de coda - Riuscì a sillabare Gi[ovan]n[in]o(7) al suo amico, anche se pensava alle cozze. E aggiunse: - A burino!
Dio s'incazzò; e con la voce di Avril Lavigne dall'accento caraibico rispose: - Te possino ammazzarte a te e a quelli strozzi come te,coño de un cabron!
Poi, come tutti sappiamo, una tartaruga distratta si lasciò andare un'antica e lontana flatulenza. E tutti quelli come Gi[ovan]n[in]o(8), mente acuta e brillante, si schiattarono tutti de risate. Ma brutto brutto.
[Dio si ritirò nel suo mega loft a Milano. E' diventato famoso grazie al film di Jim Carrey, Un'Ottomana da Dio. Morì sparaflesciandosi da solo coi suoi stessi raggi x. Aveva 11 anni].
Apparato critico:
(1) Gi[ovan]n[in]o] A et vett. codd. : Gi[ova]n[nin]o Tombino de Gullit coll. e.g. cf. ThLL VI. 34, 89, Cic. De Orator I.5.9 : Gi<ovan>nino corr. graviter expunx. ante illic def. Tombino de Gullit 2 486 sqq. F (al.m. mut. in sclappooo) : scilappò U (habet fontes . . . scilappò) rure] F : vite Aldus : vere Brantius : rupe Putschius : pure (i.q. vere) Wimanz , coll. e.g. Hor. Ep. 1.18.96, alii alia F, def. Helm ut interpretam. del. Liitjohann : simulacrum del. Wowerius, alii alia F, con-. et al.m. in F : curiosum optutum (legend. in deam (sum) proiectus) Giarratano, praeeunte Kirchhoff (56) in deam tum (s.l. pr.m. add. sum, et in mg. r adscrips.) F, con-. van Mal-Maeder (in deum deorsum Philomathes) : in deam sum A : in deorsum U (ut ci. Frassinetti in Giarratano-Frassinetti) : in dorsum de Buxis : in deam <ver>sum Oudendorp, alii alia.
(2) V. pp. 568 sqq. Anonimo molesto, Elizer 1082, Montecassino. Giiiiiiii[iiiii]iiinnno E, f, D, M3 : Ciaociaociaociaociaaaaooooo!!! coll. Callisto Calli, Saluto vobis variaquae nugas. La lezione attestata dai critici moderno-imperiali collide con i tradizionali metodi di saluto o nomina o esteriorizzazione spinta. Lo spettro vocalico ricopre infatti gli ultravioletti, e i vostri cani o animali domestici potrebbero addormentarsi o entrare in ipnosi credendo di essere Guido Cavalcanti o Paolo Limiti, con lo charme dell'uno e la retorica dell'altro. Molti commentarii duecenteschi riportano lamentele a riguardo o grugniti di fastidio. Consigliamo di telefonare a un amico e provarne le diverse pronunce.
(3) Cfr. nota (6)
(4) Cfr. nota (7)
(5) Cfr. nota (1)
(6) Cfr. nota (8)
(7) Cfr. nota (5)
(8) Cfr. nota (4)
- Ecco perché non ci sono persone nell'epoca dei dinosauri! - Pensava.
Giovanni era una brava persona per essere un dinosauro, era solo molto più malvagio e violento e non era una persona.
Un giorno, mentre sbranava un cuccioletto di coniglio dal nasetto rosa, gli apparve un omino a forma di Maurizio Costanzo in una visione mistica verde e viola.
- Ciao Maurizio Costanzo - disse Giovanni, che chiameremo Gi[ovan]n[in]o(1) per fare più in fretta.
- Ciao Giovanni, ti chiamerò Gi[ovan]n[in]o(2) per fare più in fretta. Mi chiamo Dio ma assumo le forme delle divinità più celebri.
- Ah, io per esempio adoro Maurizio Costanzo, che dev'essere il nome di qualcosa, suppongo.
- Bene! - disse Dio col suo solito fare profetico. - Diventiamo amichetti? - Sentenziò.
Da quel giorno Gi[ovan]n[in]o(3) e Dio diventarono grandi amici e si divertivano molto a fare cose che fanno gli amichetti.
- Ammazzo tua moglie se non mi porti un panino. - Diceva Dio.
- E io faccio il genocidio della Mesopotamia. - Rispondeva Gi[ovan]n[in]o(4). E tutti e due scoppiavano in risate grassottelle e si abbracciavano e starnutivano.
Mentre passeggiavano abbracciati l'uno con la mano nella tasca dei pantaloni dell'altro, come fanno i veri amici, una bella dinosaura faceva l'occhio dolce a Gi[ovan]n[in]o(5). Dio protestò come il solito guasta feste che è:
- Non avrai altro amico all'infuori di me.
Ed aggiunse:
- vieni a giocare alla play di domenica mattina.
Infatti all'epoca dei dinosauri andavano molto forte cose tipo flipper e biliardo alla play one.
Ma Gi[ovan]n[in]o(6) non riusciva a pensare ad altro che a quello strano ammasso di più di 200 palle di occhi distribuiti in almeno 80 tonnellate di peso che forse era una bella dinosaura che ci sta.
- Almeno un occhio mi stava fissando, e un altro l'ha strizzato mentre fischiava "fiu fiuuu!!" e mi fissava la coda!
Era tanto agitato che sterminò tutta la Groenlandia dal nervoso.
E Dio giù a sentenziare motti e proverbi.
- Guarda che te stacco a mascella co'n'colpo de coda - Riuscì a sillabare Gi[ovan]n[in]o(7) al suo amico, anche se pensava alle cozze. E aggiunse: - A burino!
Dio s'incazzò; e con la voce di Avril Lavigne dall'accento caraibico rispose: - Te possino ammazzarte a te e a quelli strozzi come te,coño de un cabron!
Poi, come tutti sappiamo, una tartaruga distratta si lasciò andare un'antica e lontana flatulenza. E tutti quelli come Gi[ovan]n[in]o(8), mente acuta e brillante, si schiattarono tutti de risate. Ma brutto brutto.
[Dio si ritirò nel suo mega loft a Milano. E' diventato famoso grazie al film di Jim Carrey, Un'Ottomana da Dio. Morì sparaflesciandosi da solo coi suoi stessi raggi x. Aveva 11 anni].
Apparato critico:
(1) Gi[ovan]n[in]o] A et vett. codd. : Gi[ova]n[nin]o Tombino de Gullit coll. e.g. cf. ThLL VI. 34, 89, Cic. De Orator I.5.9 : Gi<ovan>nino corr. graviter expunx. ante illic def. Tombino de Gullit 2 486 sqq. F (al.m. mut. in sclappooo) : scilappò U (habet fontes . . . scilappò) rure] F : vite Aldus : vere Brantius : rupe Putschius : pure (i.q. vere) Wimanz , coll. e.g. Hor. Ep. 1.18.96, alii alia F, def. Helm ut interpretam. del. Liitjohann : simulacrum del. Wowerius, alii alia F, con-. et al.m. in F : curiosum optutum (legend. in deam (sum) proiectus) Giarratano, praeeunte Kirchhoff (56) in deam tum (s.l. pr.m. add. sum, et in mg. r adscrips.) F, con-. van Mal-Maeder (in deum deorsum Philomathes) : in deam sum A : in deorsum U (ut ci. Frassinetti in Giarratano-Frassinetti) : in dorsum de Buxis : in deam <ver>sum Oudendorp, alii alia.
(2) V. pp. 568 sqq. Anonimo molesto, Elizer 1082, Montecassino. Giiiiiiii[iiiii]iiinnno E, f, D, M3 : Ciaociaociaociaociaaaaooooo!!! coll. Callisto Calli, Saluto vobis variaquae nugas. La lezione attestata dai critici moderno-imperiali collide con i tradizionali metodi di saluto o nomina o esteriorizzazione spinta. Lo spettro vocalico ricopre infatti gli ultravioletti, e i vostri cani o animali domestici potrebbero addormentarsi o entrare in ipnosi credendo di essere Guido Cavalcanti o Paolo Limiti, con lo charme dell'uno e la retorica dell'altro. Molti commentarii duecenteschi riportano lamentele a riguardo o grugniti di fastidio. Consigliamo di telefonare a un amico e provarne le diverse pronunce.
(3) Cfr. nota (6)
(4) Cfr. nota (7)
(5) Cfr. nota (1)
(6) Cfr. nota (8)
(7) Cfr. nota (5)
(8) Cfr. nota (4)