Niente è necessario, e ogni cosa avrebbe potuto essere benissimo diversa da com'è, senza che il sistema della Natura ne risentisse. Qualcosa di completamente diverso dall'antico "tutto è come deve essere", in cui ogni cosa esistente trovava una sua giustificazione assoluta dentro e fuori di sé (= se si deve esserci e non si è, si incrinerebbe lo svolgersi degli eventi, verrebbe meno l'Essere).

E ogni volta che uno muore
stiamo tutti tremando in attesa
di scoprire se è la temuta volta
che muoia pure il mondo.

Nella casa un'altra casa

(Tratto da "Nella casa un'altra casa", racconto inedito scritto da Mostro nel 2017).

"Noi ti osserviamo e chiamiamo da tempo! Perché non rispondi? Vieni con noi!". Ma io quel Giancarlo non lo conoscevo, o forse era passato così tanto tempo da non ricordarmi bene di lui. Ma quel viso di sicuro sapevo associarlo al Giancarlo, anche se nessuno me lo aveva mai detto. "Scusa Giancarlo, non mi interessavano tutte le offerte che mi suggerivi" gli dico ma lui mi guarda come stupito e "mi chiami Giancarlo?" poi dice ridendo. Io invece "ma sì, o mi sbaglio? ricordo più piccoli, forse, noi giocavamo..." e lui "no ero tuo compagno di scuola" e io arrossisco, poi dico per non passare per quello in difetto "sì, ma poi qualche volta giocavamo anche fuori" ma non ne ero sicuro e perciò cambio subito discorso "ma sono venuto apposta di persona per parlarci come ai vecchi tempi perché quando mi chiamavi io non avevo proprio mai tempo". E lui fu contento: "ma certo, sapevo che avresti ascoltato!" e mi porta a fare spesa in un supermercato.

Che visione chiara e precisa! Quel supermercato straripa di merce disposta in scaffali divisi in reparti, file alte e infinite di prodotti. Tutti uguali: delle scatole di cartone, e sopra scritte e colori che rimandano ad ambienti familiari, conosciuti, felici e affidabili. Giancarlo veloce, mi porta correndo fermandosi solo a guardare in punti precisi: e sceglie il pacco più conveniente, poi cambia corsia e fa la stessa cosa, sceglie sempre un pacco preciso e poco accessibile dagli scaffali e li mette in carrello, e ancora in un'altra corsia, e poi ancora in tutte le infinite altre, tanto che alla fine il carrello era pieno di scatole uguali ma con tante scritte e disegni anche diversi. Poi mi porta in un reparto nascosto del supermercato, pieno di prodotti a edizione limitata (come li chiama lui), prodotti speciali e marchiati in oro, con grandi cartelli che ne annunciano i titoli. Special edition! Leggevo spesso, anche se tra loro e gli altri prodotti nelle corsie più commerciali non cambiava niente, solo i colori, le scritte più intriganti. L'impressione di avere il meglio della Natura a presa di mano, sotto di sé, confezionato e sigillato perché sia sempre puro, vergine in eterno, incorruttibile vero.

Poi dice Giancarlo di mettermi in fila e aspettarlo alla cassa, che lui deve ancora salire in ufficio e parlare col direttore per nuove offerte sensazionalistiche. Io lo aspetto per venti minuti in coda alla cassa; poi passa mezz'ora; un'ora, ora due. Non vidi mai più Giancarlo il pubblicitario, mi ha lasciato in coda per pagare una spesa a prezzi stracciati: spendo due soldi e riempio bustoni e bustoni e bustoni. La porta scorrevole si apre con piacere, ma non dimentica di mostrarti le offerte per dirti che hai scelto il meglio nel mondo. Non vedo l'ora di fermarmi a mangiare tutto quel cibo degno di lode, di antonomasia, di targhe dorate espositive. Mi siedo per strada: non passa nessuno, e io scarto quei pacchi, li svuoto in gola, uno dopo l'altro, ne mangio a decine. Scopro che quindi il meglio per Giancarlo è solo un prodotto poco costoso. Non cibo di lusso, non autentico cibo, ma pappa insapore che un poco riempie lo stomaco e calma l'appetito.

È il lavoro tradizionale del cibo. Calmare per poco, non certo per sempre. E allora anche questo è cibo. Sostanze mischiate non identificabili, soluzioni deglutibili, compresse effervescenti. È roba smerciabile a un prezzo base sopra scaffali di un supermercato. Non conta il sapore se il prezzo è due soldi.

Notte

Mi dormi accanto e forse già sogni sola nel cielo in cui ti aggiri chissà con chi sei e se io ci sono. Voglio raggiungerti, non so trovarti....