Morti eccellenti

Invidio molto chiunque sia morto
prima di una epocale sciagura,
abituato al mondo in cui è nato
quando non era previsto il futuro.

Invidio i morti degli anni Sessanta,
che mai sapranno gli effetti del boom;
dei Quaranta sognanti la pace;
del primo decennio della bella epoque.

Meglio morivano a fine Ottocento
gli illusi alle grandi esposizioni,
gli esploratori, gli speculatori,
arricchiti oltre i limiti umani.

Della preistoria i morti eccellenti,
ma i migliori nel Rinascimento,
o a cavallo tra Due e Trecento;
prima del primo dei Sacchi di Roma.

Amor cortese

Amor cortese a simboleggiare la libertà che ha l'uomo dopo la morte degli universali assoluti, e la sua rovina

Mai più bel piede onorò questa terra,
né più glorioso sorriso ebbe luogo,
nessun discorso mai tanto assennato 
quanto i tuoi, Vita mia, fiamma eterna;

fu, ammazzarti, esprimere oltraggio
che non scalfí il tuo alto valore
né realizzò i degeneri schizzi;
sperse le tracce d'amore il custode.

Posticipi e attese

Non vedo l'ora che arrivi l'estate 
già dalla prima metà di settembre,
l'anno in cui andrò in pensione,
poi spero oltre non desiderare!
Il forte boato è coperto nell'aria
nel silenzioso rincorrersi d'ore
si ripalesa d'estate su un prato:
un cane corre, bambini che ridono.

Avverbio

Fra i minuti riflessi un avverbio rimane
a specifica d'ogni contesto
tra frasi diverse d'uno stesso testo
sull'acque di un lago profondo.

Lo sconosciuto

La mano di chi è, che è nella mia mano? Il giallo al tramonto è bianco di luce che pigramente la mente mia imbratta. Sono un miraggio ai mie...