La calma

Muti contorni immutati per anni
dove esistiti ed insisti non vista
ora sei sparsa per tutta la Terra 
come la luce del giorno ed è notte 
come quest'ora che riempie il silenzio 
o come il tuo passo sotto il mio passo
che affondo distratto nella nuova carne
assunta da quando il mondo sei tu:
come posso io solo vederti?
anzi il difficile è ignorarti 
chiudo la tenda e sei l'altra finestra,
gli occhi chiudo, mi tappo le orecchie;
la città, anche, ora sembra diversa:
davanti casa c'è un mucchio di foglie 
che sembra fermo e invece si muove,
il canto dei grilli, uno strano tepore;
mi sembri fatta di acqua di mare
e nel tuo mare m'immergo e m'annego.
E quella calma che affonda le cose
credo che sia la tua vera potenza,
ma se non muta niente di natura 
tu c'eri già quando non c'era il mondo.



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