Tramontana

Nulla che pesto sotto ai calcagni
profanata terra di un cimitero
il mio pensiero gli si assomiglia 
e tutto lo sfondo gli tinge di nero

palpiti come il mio cuore nel petto
già che soggiorna nell'ima trasferta
lì che si prenda il mio rapimento
d'essere rondine in piena tempesta

e tinto d'un tratto un palco di opale
s'apre come da dietro un sipario
l'aria che preme agli omeri è d'oro
pure le piante, i loro colori 

si è rovesciato nel cielo l'aprico
non-riso antico d'inverno nemico
quanto limpida la tramontana 
sorta nel centro di un solo respiro 



Nessun commento:

Posta un commento

Lo sconosciuto

La mano di chi è, che è nella mia mano? Il giallo al tramonto è bianco di luce che pigramente la mente mia imbratta. Sono un miraggio ai mie...