Capodanno

Un capodanno coi soliti botti,
finiti gli spari fitta una nube
parve inghiottire il moto dell'orbita
nella mezz'ora abbondante di auguri
come arraffanti nel cieco richiamo
del cappellino e della trombetta
sul nuovo buio, silenzio inedito.
Un nuovo anno uguale ad un altro
senza neppure vedere com'è
ce lo prendemmo e vestemmo da vecchio
caricatura d'opportunità
dove in realtà non c'è spazio per noi,
per gli schiamazzi senza emergenza,
per riposare ancora un minuto
mentre un incendio consuma la casa.
Si festeggiava la fine di un anno
o che sopravvisse il vecchio nel nuovo?

Nessun commento:

Posta un commento

Lo sconosciuto

La mano di chi è, che è nella mia mano? Il giallo al tramonto è bianco di luce che pigramente la mente mia imbratta. Sono un miraggio ai mie...