Un uomo balla nudo ad un buffet

La Libertà comunemente intesa, è la possibilità di fare qualsiasi cosa per tutti. Definizione ampia, eccessivamente generica, così detta completamente sbagliata.
La Libertà è il risultato di un lungo processo di lotte e di accordi. La Libertà è una lotta. Non si può lottare per cose futili, o addirittura socialmente dannose. L'odierna libertà è in realtà l'illusione di poter possedere l'intero arsenale capitalista, se così si può chiamare l'insieme degli strumenti e delle funzioni economiche: una svalutazione della più grande, universale Libertà.
Non è vero che ognuno può fare davvero tutto ciò che vuole. Non sarebbe corretto, sarebbe un focolaio di caos sociale fatto di imperativi, odii, rabbia, dispetti, sabotaggio, abusi e soprusi, ingiustizia e violenza. Non a tutto il ventaglio dei possibili comportamenti umani è applicabile il vero concetto di Libertà: essa è in realtà sottoposta a vincoli di Etica e Morale, e al contesto socio-culturale, storico, situazionale. Ad esempio supponiamo che ci sia una cena, un grande buffet, e che all'improvviso qualcuno iniziasse a saltare sul tavolo del buffet, a urlare improperi, a spogliarsi e rimanere nudo... Non lo si potrà giustificare semplicemente dicendo "È un uomo libero, lasciatelo stare", esortazione ridicola nel contesto.
Non si può davvero permettere a tutti di fare tutto. 
La Libertà in questo senso va salvaguardata con la lotta, se necessario: sarà lasciato libero colui che realizza il Bene Comune, di tutti tutti nessuno escluso. Solo poche azioni (nel ventaglio illimitato di tutte le azioni possibili) rientrano nella definizione di Bene Comune: si riferiscono alla diffusione del bene (qualsiasi opera di bene comune) e alla necessaria opposta repressione di tutto ciò che impedisce la sua realizzazione.
La Libertà è stata conquistata con il sangue di persone di tutte le età, che hanno vinto: e noi siamo i loro figli e nipoti. 
Essa comprende il concetto di lotta al sopruso e all'ingiustizia, lotta allo spreco di risorse non finalizzate alla realizzazione del Bene Comune. 
La Libertà significa Antifascismo, Antitotalitarismi, Antimilitarismo, Antimafia. C'è Libertà vera lì dove non ci sono corruzioni, fascismi, violenze. 

Essa determina enormi responsabilità: se siamo liberi, dobbiamo essere noi stessi ad avere il controllo di ciò che prima era responsabilità di altri. Morto il duce abbiamo riavuto noi il controllo che ci aveva rapinato.

Si badi che non fu la massa a sconfiggere il fascismo in Italia, ma solo centinaia di coraggiosi. Il beneficio ricadde sulla massa, ma i responsabili di tale beneficio furono un piccolo gruppo. Fu evidente allora che Libertà non può essere altro che imitare quel piccolo gruppo, di giusti, di migliori, di eroi coraggiosi.

È poi seguita una fase lunga sette decenni, in cui ogni controllo e responsabilità è venuta meno, in una burocrazia tarlata da corruzione e clientelismo insegnati da Mussolini. La massa che ottenne i benefici dalle lotte partigiane, si diede al lusso e al divertimento più sfrenato: fu così che dilapidò l'eredità storica. Fu una Libertà bruciata, illusoria, fatua che si rivelò del tutto inutile. Le sconcezze e volgarità dovettero essere sopportati e tollerati, consumando gli ultimi residui dei valori sociali ed assistenziali che ci hanno sempre caratterizzati. 
L'esempio dello sconcio al buffet assume valore proprio da questo processo storico, che ha portato alla realizzazione pratica dell'allegorica constatazione "È un uomo libero, lasciatelo stare". Oggi è normale considerarsi liberi anche da ogni responsabilità, quasi che la società si volesse crogiolare nell'agio della Libertà ottenuta col sangue dei partigiani. Il capitalismo si è imposto proprio grazie alla propaganda ottimistica della possibilità di avere tutto. Tutto. Tutto è possibile per il capitalismo, anche l'inutile, il pericoloso, il dannoso. Così non possono che guadagnarci in pochi.

La Libertà, che significa lotta ai soprusi, attività e processo, assunzione di responsabilità, di ruolo nel processo, è Libertà di azione e di lavoro. Lavoro che realizzi il Bene Comune. Non è vero che è la possibilità di fare qualsiasi cosa per tutti: è anche toglierla, questa possibilità, a chi ha interesse ad appropriarsene in maniera esclusiva.

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