Bologna

Se m'avviluppa e mi svelle la pelle
città di serpente addormentato
paura e mistura di commozione
alle tue strade di Irnerio e poi me.

Che non sono tale qual conoscesti
ma sempre serbai quel che non serbasti:
averti in me sempre. Vederti adesso
come scintilli passati tre anni.

E pure tu o i tuoi passanti guardi
ricambi, mi trovi bene, diverso
mi riconosci e, sì, mi ricordi 
mi percorrevi ad ogni mio passo.

Le strade, non io mi camminavano
e mi portavano dove volevano
e adesso mi trovo di mura e di torri
finestre di archi romanici e gotici.

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