Canonica cofonica

Che tu pieghi i tuoi strumenti a creare impalcature sospese nel vuoto.
Artificiosi arabeschi vuoti come te e fondamenta di società organizzate.
Che canonizzi le figure nuove e quelle forme stravolgenti ed incredibili,
reincarni un primitivo che non riesce a parlare e costruisce invece un dolmen
la sua scoperta che è più importante in parole di pietra l'espone. (O con chi sta parlando?)

Amore, amore, io a te ti lecco la forma organica che espliciti sulla tua pelle
ti strizzo la polpa che pulsa magnifica e dignitosa che hai dentro la buccia
fai capoluogo di provincia e invii modeste ambasciate rumorose
le accoglierò disposto, sulla pasta aggiungo sempre del formaggio saporoso.
E se ti tagli le unghie, le vedrò cadere come un falco colpito in volo
e aspetto che esse cadano stringendo i pugni al cuore. Oh, io amo il tuo principio!
E di frequente io leggo il tuo libro, lo scopro sempre divertente.
Non come anni fa, è uscito un volume inedito
e mi hai detto che prepari un altro seguito con finale inconcludente.

Metaphysic adventures

Mi si rompe la tibia con cui allietare gli invitati, più spesso senatori, nei pranzi in villa fuori l'urbe, e stasera c'è l'esposizione d'arte al circolo sociale ex-operai; non posso permettermi ancora una volta di venir preso di mira dalle invettive della Santa Inquisizione e dallo sdegno dei miei antenati, sempre intorno a guardarmi e sdegnarsi. Il fatto è che loro non ascoltano musica elettronica e quindi non la sanno apprezzare: molti di loro sono del 1500, i miei preferiti del 950 e quelli più antipatici del 1950. Un millennio cambia di molto le persone. Oh, a nessuno di loro piace l'elettronica, e stanno sempre a sentirsi quei cazzo di tamburellini in pelle o mandolini in legno, e ogni volta che io suono la mia tibia col delay e compressore loro si infuriano e mi insultano, e io me ne vado. Spengo le candele, alzo la trave in legno massiccio della porta, richiudo la mia porta che fa un tonfo. Chiamo l'ascensore ed esco dal mio grattacielo dai comignoli fumanti. La catapecchia del liutaio è nella zona antica, dall'altra parte dell'urbe. In quella zona c'è la peste e ciò che mi infastidisce è che la gente svuoti i suoi vasi da notte dalle finestre: non conviene parcheggiare lì sotto. Invece della moto prendo il cavallo; e così, in due ci incamminiamo. C'è da cambiare valuta ogni volta: dall'euro passo al fiorino. Ne cambio 30, che basteranno per pagare il liutaio, deve solo spalmare del mastice per riparare la crepa sulla mia tuba. Il liutaio fuma una sigaretta elettronica dietro il bancone cosparso di neon. Ci mette poco a riparare, e dice che entro stasera il mastice sarà secco, e la mia tibia pronta. All'esposizione partecipa un'ambasciata dalla preistoria di ominidi primitivi che mostrano come sbucciare le nocelline. Certo, c'è sempre da fare attenzione ai dinosauri: se ti mangiano incasini tutto il corso dell'evoluzione; e poi vai a rifare tutto daccapo! Gli ominidi primitivi sono un gruppo di scimmioni che vanno in giro per il mondo in branco e fondano le basi. Basi per cosa? E' quello il problema: le basi per tutto! Dunque si credono despoti moralisti e dicono a tutti come dover comportarsi, o come sbucciare le nocelle. Vanno spesso a teatro a guardare la saga di Edipo ed apprezzano molto la chiave di lettura freudiana. Molte volte creano dispute di carattere giusnaturalistico con Cicerone e Machiavelli, e spesso vengono censurati o condannati dal presidente Obama e dalla sempre presente Santa Inquisizione.
Sempre presente, poi, che significa?

Lume nel buio

Il lume nel bosco da sé si alimenta lì al buio tra i rami dove tremanti dal dubbio i miei passi incerto dirigo mosso da venti tra immobili f...