Non ci ascoltiamo mai, abbiamo un mondo intero dentro e non interessa a nessuno perché conta più l'apparenza. Per questo molti sono molto orgogliosi di sé stessi, perché tanto non conta l'interiorità, ma è sufficiente coprire il corpo misero di ornamenti per diventare brave persone.
Non il coprire il ruolo che di volta in volta si assume, non l'avere responsabilità, non l'incidere sul mondo, sulle relazioni affettive: alla gente piace essere, passare il tempo con pigrizia e non sentirsi chiamati a partecipare. "Sono uno dei tanti" intercambiabili e perciò non ci si crede importanti né fondamentali. Ognuno aspetta ciò che gli spetta e guai alle istituzioni se non lo erogano, Dio si inceppa. Il mondo si inceppa? Per sbloccarlo tenti di infrangere le regole quel tanto che basta da assicurarti dei vantaggi che, se tutto va bene, resteranno impuniti e dimenticati. Le ingiustizie...

Daniele Benati - Cagnolati (Silenzio in Emilia, 1997)

«Il motto della mia famiglia era: Che cazzo succede qui? Proprio così. Lo dicevano tutti in casa mia: da mio nonno a mio padre. C'era sempre una confusione intorno a casa e un viavai di gente che non si capiva un cazzo di quello che stava succedendo. E allora arrivava dentro mio nonno che esclamava: Che cazzo succede qui? Gente che tirava pugni o scalpitava, non si capiva niente; oppure nel cortile, delle persone che spostavano dei massi, ma dei massi giganteschi da una parte all'altra, e cozzavano tra di loro mettendosi poi a sbraitare e attirando l'attenzione di mio nonno che si voltava verso mio padre, chiedendogli: Che cazzo succede qui? E mio padre non sapeva mai cosa dire, e allora andava sul balcone e chiedeva: Ma che cazzo fate? Andate via di qua! Cosa ce li avete portati a fare tutti quei sassi nel nostro cortile? Forse era gente che lavorava, ho detto al console It».

(Daniele Benati, Cagnolati, in "Silenzio in Emilia", Feltrinelli 1997, p. 74-75)

Mangio il sole

Gli uomini possono essere visti anche come assaggiatori della Terra, soprattutto i nuovi che si appassionano dei documentari di cucina e vogliono il turismo alimentare. Roditori che rosicchiano il creato sedimentatosi nel corso del tempo. Ci mangeremmo una stella, mangeremmo il sole, mangeremmo segni e significati delle cose. Se sei un uomo e sei turista rosicchi tutto ciò che trovi, e ti sposti apposta per assaggiare altre cose.

Mangio il sole la mattina
e la sera mangio stelle
il resto del giorno mangio anche
aria terra, lecco pietre
succhio insetti e animali
alati, striscianti o bipedi,
quadrupedi, pinnati,
sminuzzo atomi e molecole
sbavo una donna bellissima
che vorrei assaggiare
e lei mi fa sbavare
vuole assaggiarmi
e lasciarsi da me assaggiare.
Ficco in bocca dei discorsi
e mi mangio spazio e tempo,
se c'è Dio, io Dio mi mangio,
se non c'è Dio, qui c'è nutrimento.

25 aprile

Sangue a terra il tuo colato vaporato sì ch'entri nelle vene verdi ancora negli eccidi nuovi  come un seme da nessuno piantato.