Congo

 Se ritorno nel villaggio
corro subito da lei,
a vedere se c'è ancora,
abbracciarla, darle baci.

La foresta d'equatore
scorre alla sponda del fiume:
remerò per fare presto
già si sentono gli spari.

Il quartiere è bombardato
da ribelli e regolari
per un cumulo di polvere
e di pietre a costo medio.

Ecco lei, ed i piccoli con lei
dalle guance soffici e grandi occhi:
vivi tutti per fortuna
per un pelo, per mistero.

Corremmo ad abbracciarci
finalmente, dopo un anno,
trenta morti - lei mi ha detto -
noi siamo vivi. E loro morti.

E vivono pure quelli
venuti a devastarci
ridendo perché i figli
nasceranno a loro.

25 aprile

Sangue a terra il tuo colato vaporato sì ch'entri nelle vene verdi ancora negli eccidi nuovi  come un seme da nessuno piantato.