Possiedi banconote?

Possiedi banconote?
Vuoi che diventino merda?
Invia le tue banconote al numero di carta che ti fornirò privatamente e io te le rispedirò (a tuo carico) sottoforma di vera merda*.

*La merda può essere di produzione non umana, a seconda della disponibilità.

Penitenza al monaco che verrà (e per un nuovo Rinascimento dal medioevo postmoderno)

Al monaco cui verrà sottoposta
come penitenza la lettura
di un mio verso, per dovere
e non per profanare scrivo
queste parole, tu sta' a sentire:
culo rotto, merda, fica e altre
cose che mettano in imbarazzo
tutti, non solo voi, non solo me,
entrambi costretti a un esame
problematico di coscienza
con lo strato di realtà
e non menzogna
che si schianta contro il sistema sensoriale
sputato poi fuori da un volto espressivo.
Questo è reale, che penetra
forse anche godendo
le menti e i corpi interi.
Ogni cosa, basta che sia tu sincero
caro monaco non devi far finta come non
deve ogni cosa o uomo esistente.
Che inutile vergogna il dirvi
quali sogni la notte
m'imbrattano le mutande
ma questo dirvi è un esercizio
per amare davvero il mondo e il presente.
Gli uomini in avanti
torneranno a non sottovalutare
le voci dileguate
in strada, tra case
riposte dentro
ai loro ed altrui corpi.

Argento

Se ogni giorno avesse un suono
io vorrei che fossero
tintinni di argento
delicati, come al mattino che il sangue
mescola, e di una carezza fresca
notturna.
Vi si insinua un gatto nascosto
e bianco e arancione, guarda fuori
un po' si stira, muove la coda
e ascolta canti
che diresti non ci sono.
Ecco quindi è tutto perfetto
Un mattone perfetto
Una scatola perfetta
Un modello di perfezione
Successo assicurato
Niente sprechi di elaborazione
Lungaggini pericolose
Né slanci d'immaginazione
Nel catalogo tutto ha posto
C'è un repertorio di frasi già fatte
C'è un armadietto di vesti consunte
Una lista di cose da fare
Manuali d'istruzioni accettati
Con refusi scusabili per fretta editoriale
Ma zeppi di errori che mamma mia santa
Eh che ci sono quelle voci testimoni
Di un tempo lungo e lontano
Che non te ne accorgi che stava scorrendo
E tenti sempre di ignorare
Perché leggere un libro è faticoso
È antieconomico e tanto più futile
Quanto lontano è scritto nel tempo
In lingue ora morte perciò ignorabili
Sì ma una voce che viene da fuori
È una fonte di realtà
Artigiana lavorata a fatica
È vera, non più di noi
Né più della nostra ma pari
Perciò vera
Perciò insieme falsa
Di quando non c'erano le cerimonie
Dietro le quali avide e nascoste
Le coscienze dimesse
Delle persone.

25 aprile

Sangue a terra il tuo colato vaporato sì ch'entri nelle vene verdi ancora negli eccidi nuovi  come un seme da nessuno piantato.