Il sacrificio dell'idrogeno

Il sacrificio del piccolo atomo
ammassato con gli altri suoi simili
leggeri e volatili, adesso schiacciati
sotto cascate infinite di fiamme
resta all'oscuro di chi vi è esposto
sulle spiagge sommerse di luce
che gli brucia la pelle coi raggi
di lunghezze di onda invisibili 
passati soltanto otto minuti.

La nuova scoperta

Tu che riscrivi la Storia del Mondo
ammantato di Scienza di scuola
e le notizie del telegiornale
perché sei un italiano di ora
quanto giudizio hai da etichettare
la sofferenza che non ha motivo 
di chi è costretto a non essere sé?
di chi è un incendio spento dall'acqua?
l'odio per ciò che chi segue il costume
dice inidoneo a gente normale?
le foliazioni che sbordano ai margini?
i pazzi che cercano strade ignote?
per mete che sono soltanto teoriche 
a volte segrete, potenzialmente
la nuova scoperta che aspettavamo
Mentre disprezzo gli errori pensando,
l'ambiente vive ma senza cervello 
le cose accadono senza ragione
quindi il pensiero a noi serve per altro.

Vive e capisce ma è come un bambino
e non gli serve un sistema nervoso
non è altro dal suo stesso pensiero.
Dovrebbe: non è per niente normale.

Perciò il pensiero deve umiliarsi
e dichiarare che si è sbagliato,
l'esperienza è dei primi animali
chi si è evoluto ne ha perso i ricordi.

Due meteoriti vicini quest'oggi,
i corni di luna, i grilli nei campi.
Sei così bella tra i mille difetti
con te nessuno è inadeguato
o deve spiegare con mille bugie
quanto ammaliante sia il suo passato.
Viene istintivo baciarti le guance
sporche di nero e un poco sudate 
se il tuo trucco è fatto di terra
e niente altro che possa negarlo.

Bella tra i brutti palazzi eleganti
sbagliati dai migliori architetti 
bella tra un falso ideale di lusso
in nostro possesso, a nostro vanto,
ti voglio baciare perché rimpiango
e immagino un mondo davvero onesto
dove non c'è da nascondere nulla
solo tacere all'eccezionale.

Sirene

Non sai che t'indigna figlia del vento
cara sorella di argento e vaniglia 
quando vermiglia fai nel momento
che il campanello dal sonno ti piglia.
Così irritata fai molto spavento
per una sciocca banale quisquilia
che non di certo ti renderà vanto
come se fossi un guerriero santo.

Sonvi nel mondo infinite sirene
dove al naufragio si schiantano navi
che i ponti fanno ammollate carene
a dirottare le stive di ignavi.
Presi dai polsi in vecchie catene
marinai e profeti che odiavi
che fanno per sé, non il nostro bene
sporcano il mare con le loro pene.

Carnevale all'anagrafe

Nato a Bari prima del '90
vive a Massafra, uno e settanta
cinque di altezza...
Quante stronzate, davvero pensate
che sia quel tale che tutti vedete?
Non sono mai nato, ho zero anni
tredici, no, quattordici miliardi
e sono piccolo, piccolo, piccolo
anche titanico, erculeo, ciclopico
abito un abito fatto di carne
così mi travesto. È carnevale.

Rincarnazione

E se poi un giorno ci rincarnassimo
ma quanto tempo poi ci vorrebbe?
anche se tra due miliardi di anni,
perfino un secondo ci avvicinerebbe.

Tutto il passato diventa un futuro
e la clessidra la guardi al contrario
questo presente di niente diventa
fare un sentiero diretto a una meta.

Non sembrerebbe più tanto impossibile
ma quanto ci vuole esattamente?
Dovrei iniziare a fare attenzione
per riconoscerti in altre fattezze.

L'indicativo è un condizionale
su cui neanche un parlante credeva
in periodi ipotetici ridicoli
oggi invece materia di scuola.

Oggi sappiamo che chiunque viva
sia un estraneo perfino a se stesso
e che il suo corpo non sia necessario
perché è libera e pura la vita.

I sostantivi sono le menzogne
in cui fingiamo cose e persone
il verbo essere ha pure un segreto
con le parentesi e i punti a capo. 

Gli anelli del tronco

Mille fiammelle sul mare di Bari
corpi e sederi dei passeggiatori

come importasse più che è domenica
e non che le foglie tornino a nascere

ignare di tutte le gialle cadute
come cartacce buttate sul viale

quest'anno ancora perché si squaderna
non puoi vedere gli anelli del tronco

Tramontana

Nulla che pesto sotto ai calcagni
profanata terra di un cimitero
il mio pensiero gli si assomiglia 
e tutto lo sfondo gli tinge di nero

palpiti come il mio cuore nel petto
già che soggiorna nell'ima trasferta
lì che si prenda il mio rapimento
d'essere rondine in piena tempesta

e tinto d'un tratto un palco di opale
s'apre come da dietro un sipario
l'aria che preme agli omeri è d'oro
pure le piante, i loro colori 

si è rovesciato nel cielo l'aprico
non-riso antico d'inverno nemico
quanto limpida la tramontana 
sorta nel centro di un solo respiro 



La direzione del Tempo

Se quando mi sveglio io non ti trovo
hai troppi impegni e faresti tardi
sei già da tanto via da me, sento
il peso del perso tempo per stare
nell'intimità in cui ti contemplo
e credo di conoscerti un po'.

Perché leggo i nei della tua pelle
costellazioni del tuo firmamento
che seguo nel mare delle occasioni,
e più galleggio più presto affondo
più ti accarezzo cercando un approdo
ai tuoi lidi miti di palme da cocco.

Persisto a cercarti questa mattina
sembra spontaneo viaggiare nel letto
del porto affondato la notte prima
dove anche tu evacuasti la nave
naufraga del mio stesso male
quando mi hai visto ancora dormire.

25 aprile

Sangue a terra il tuo colato vaporato sì ch'entri nelle vene verdi ancora negli eccidi nuovi  come un seme da nessuno piantato.