Il re nudo

Che sogno irreale trovarsi vivi

sapendo che resta di oggi quel nulla

sommerso dal mare dei tuoi ricordi.




La vita un sogno e il sogno reale

ogni discrimine ormai è perduto

un giorno non crederai oggi vero.




I sarti del sogno si danno da fare

ad ingannarci d'autentici orditi

il re non sapeva di essere nudo.

Ricordo a Capri

Ricordo a Capri colori inattesi
da anfratti nascosti palpabili d'ombra
sulla mercanzia dei negozietti
in basso alle vie di pietre e ciottoli

mai visti altrove talmente vivaci
e penso che anche se andai bambino
è indubbio che li ritroverei tali
sull'isola al fluoro della mia infanzia.
I giovani teste di sole
tuffarsi avanti nel fiume
i tori muggiscono a giugno
flauti di là dai fusti di canne.

Le schiene ritagli di cielo
argentee nelle alghe ed incuranti
di tutti gli scrosci che fanno sordina
a quel che c'è dopo e che c'era prima.

Dove sei stato

Dove sei stato? Dove il pensiero
erratico e vestito di stracci
giunge infine a un porto sicuro
città di pietre preziose e di oro?

Ci si arriva per le onde marine
poetiche e uno stretto passo
che sale non può esser che reale 
il sentiero che porta al sostrato

Oppure volando su una canzone
che parla di un altro destino comune
scritto indelebile nel firmamento
negli astri al silenzio e nel nostro sole

La meta coincide con il tramonto
rosso di un fuoco che ancora non arde
che tutti inseguiamo come in un sogno
dove non brucia toccare le fiamme

E quando ci arrivi tutti t'applaudono
perché aspettavano che venissi
e tu hai sentito che ti chiamavano
lasciasti tutto, e corresti lì

25 aprile

Sangue a terra il tuo colato vaporato sì ch'entri nelle vene verdi ancora negli eccidi nuovi  come un seme da nessuno piantato.