Vorrei dormire nel letto del fiume

Vorrei dormire nel letto del fiume
ma rane ed uccelli
non me lo fanno fare
e il rumore dell'acqua che scorre
è troppo forte per farmi dormire
sembra il rombo di un motore
il vociare confuso di una marmaglia
dietro le quinte di un teatro
di continuo riapro lo sguardo, mi volgo
a vedere se i pesci mi osservano
le alghe mi toccano e fanno il solletico
la luce distorce il cielo emerso
e mi arriva alla pupilla danzando 
le mie lenzuola non si rimboccano
e la coperta mi fa soffocare.
Vorrei dormire ma non si può fare.



Hai gli occhi castani

Col legno di cedro che hai dentro gli occhi
facciamo una barca e navighiamo
fino a una terra lontana lontana
oltre la linea dell'orizzonte
facciamo una casa di rami e foglie
viviamo di pesca e di raccolta
ridiamo pensando che è bello partire
e quando è tardi dormiamo abbracciati.

Rimanimi

Dalla finestra ti vedo passare
è vero che abbiamo due corpi diversi 
ma nella mente ti guardo e disegno
d'accordo sia fuori non nella mente
ma sei più vera solo all'interno.
Forse noi siamo la stessa persona 
tant'è che rimani sebbene per poco 
anche se giri dopo un minuto 
l'angolo lì in fondo alla strada.

Dicembre

Dicembre bacca rossa caramella
lampadario a braciere nuvolare
di nuvoli grigi, neri talvolta
in fondo ai confini novembrini
oltre il muro che scavalco di notte
ed - oh magia! - la tua schiena bruciare
non come brace bensì come fiamma 
di un fuoco nascosto nei boschi di neve
riga di fumo nel niente del cielo 
sulla collina che ho dietro casa.



25 aprile

Sangue a terra il tuo colato vaporato sì ch'entri nelle vene verdi ancora negli eccidi nuovi  come un seme da nessuno piantato.