Il 2019 Mostroblog

Ecco le novità del Mostroblog nel 2019:



  • Infine ecco un mio personale consiglio per voi: la concentratissima satira menippea di Il premio.

Recensire o spiegare tutto quello che c'è mi è per ora impossibile, perciò esplorate il buon vecchio Archivio e cercate argomenti e riferimenti nascosti.
Meravigliatevi, spalancate la vostra mente e spulciate le sporche pagine (virtuali) di Mostroblog! Buon anno nuovo!
Nell'epoca neo capitalista dove tutto sembra bello per spillare soldi facilmente, riacquistano un valore molto positivo le cose che generalmente il pensiero medio giudica brutte.
Le cose brutte immerse nell'apparenza del Bello danno un senso di realtà, come se fossero più vere delle altre. Le persone brutte si sentono diverse e non sanno rimediare, il motivo dev'essere che i belli vivono in un mondo tutto loro fatto di finzione, dove è tutto artefatto e mascherato per poter apparire - appunto - e non perché siano realmente belli sempre e in ogni particolare.
Alcuni di loro sono addirittura diventati belli da brutti che erano, grazie all'ostentazione dei loro difetti estetici, quindi in qualche modo cambiando sé stessi, barando, manomettendo il proprio aspetto e fingendo di essere belli. Una volta fatto questo, i nuovi belli o abbelliti nel corso del tempo e che comunque fingono di essere belli, disprezzano quelli non belli (i brutti), dimenticando il loro passato, o, sentite sentite, fingendo di non essere mai stati brutti.
È che ci si vergogna di essere brutti quando tutte le persone e persino le cose, come quelle del supermercato, sono belle, e uno pensa che quelli belli ci sono nati o fatti apposta così.
Falso falso falso.
Volete la prova?
Prendete una foto dei vostri nonni. Scommetto che sono brutti anche loro.
Anche i miei.
Questo dimostra il fatto che nel passato, quando la gente era più vera e genuina e senza fronzoli, eravamo tutti più brutti. Dei mostriciattoli strani e pelosi, che non superavano il metro e cinquanta perlopiù.
Poi sono arrivati il fitness e l'estetica, sbeffeggiati da ogni parte per la loro destinazione prettamente femminile. E tutto a un tratto toh! anche Brutilde diventa alta e formosa. Curare il proprio corpo è una cosa che chiunque venuto dal passato odierebbe e sbeffeggerebbe di noi. Prenderebbe in giro il bello perché è inutilmente artefatto, è bello per prendere in giro chi lo guarda. Quando qualcuno o qualcosa è scadente ha bisogno di agghindarsi, quando nasconde qualcosa di negativo. È una fregatura, una truffa.
I brutti coscienti di ciò si rassegnano in genere a vivere insieme a gente brutta ma vera, anche a innamorarcisi, ma rimanendo un po' scontenti perché avrebbero comunque preferito di essere amati da una persona bella.
I belli non sospettano niente e ignari di tutto, si chiedono cose'è che non va nella loro vita o condotta, ma per sentirsi meglio devono diventare diversi, ad esempio in palestra, cosa che generalmente fa bene, ma non quando la si fa quando si vuole solo essere più belli.

I want to kill my guitar!

Ogni buon chitarrista nutre un desiderio malsano verso la sua chitarra. Dopo i morsi alle labbra per comprarne una costosissima è normale voler uccidere una chitarra, consumarla, odiarla, schiaffeggiarla, prenderla a calci, spararla, violentarla, sbatterla, distruggerla, bruciarla, sentirla gridare quella bastarda bigotta capitalista, sbigottirla, scandalizzarla, torturarla psicologicamente, traumatizzarla, farla piangere, rubare tutto quello che ha e poi abbandonarla.
Il solo immaginarlo consola e soddisfa: la musica infatti rialza l'umore.
Perché una chitarra la si deve amare come una signora, come una bellissima e buona moglie ma anche come una lurida fetida cagna.
Lei strilla, ma tu uccidila perché l'ami. Perché anche lei ti ama e lascia che tu la tratti così, se non lo fai non si comporta così bene e torna una chitarra come le altre. Anzi, diventa un semplice oggetto. Invece lei è l'unica che ti lascia sfogare per ore, per giorni, per sempre, ti mostra senza ritegno ogni suo preziosissimo tasto, e tu ami ognuno di loro sulla sua tastiera, li vuoi premere tutti, dai più bassi avanzando nelle corde, e poi sempre più giù, sempre più giù fino ai tasti altissimi che non bastano e ci vuole un bending per andare oltre. Accarezzala con il lato del pollice dopo una plettrata violenta per far partire l'armonico, come una carezza dopo uno schiaffo, come un urlo di dolore, fai ondeggiare quello strillo che stupisce ogni volta. Va a finire che entrambi conoscerete tutto dell'altro, ogni fibra del legno, ogni callo sulle dita, ogni stato d'animo. Si finisce in uno stato di perversione e feticismo, e di amore estremizzato. 

Nella centrifuga di una lavatrice

Questo mare è un calzino rovesciato
perso spaiato tra le magliette del bucato
che ti lascia mezzo protetto
mentre un piede è nudo e freddo
ma a te basta a saltare al trapezio
vaste porzioni importanti di spazio
e lo chiami il tuo percorso
saltarle senza aver rimorso.
Incosciente distruttore di universi
tu che salti coi calzini persi!
Nella centrifuga di una lavatrice
trovi l'idea e la forza motrice?
Nel programma adatto di lavaggio
vuoi esaurire tutto il tuo viaggio?
Trovi percorsi e destinazioni
dentro al libretto delle istruzioni
o nelle brochure fantastiche
di mille agenzie turistiche,
sei tornato? hai fatto il viaggio!
hai perso soldi! ma quale viaggio?
Sei rimasto chiuso in casa
senza uscire, al buio in casa
non è cambiato niente
- non hai fatto o visto niente -
se non hai indossato il mare
che è un calzino rovesciato.

25 aprile

Sangue a terra il tuo colato vaporato sì ch'entri nelle vene verdi ancora negli eccidi nuovi  come un seme da nessuno piantato.