Canne suonano agli scrosci
col loro vento sul fiume i flauti
le teste dei tori tuffarsi in avanti
le schiene col cielo nelle loro ustioni.

Presto tocco di campane immemori
con deferenza lasciato nei cuori
nei campi distrutti dal sole di estate
il tempo raschiato su spalle paonazze.

Oltrescienza

Credo da qui alla cima del colle
all'acqua del mare alle mie spalle
perché ogni vuoto è pieno di vita
non è di là che ogni cosa è infinita.

Vecchie parole la vita

Di vecchie parole è fatta la vita
pronunciate da chi qui c'ha vissuto
e se non siamo nient'altro che lingua
lieto di essere il tuo passato.
Non sono quello lì che ho sempre addosso
in questa lingua traduco i pensieri
sono una scia di stella cadente
dove l'attrito m'illumina i fianchi.

Le brevi schiarite

Rubo le pietre del tuo tesoro
di lievi candori che lasci cadere
li prendo, li aspergo di santità
come se carezzassi il mio cuore
sorpreso al suo eterno rintocco.
Aria di sera tu porto felice
ora lunghissima di un giorno breve
gli orologi non sono più tondi
i loro secondi diventano ore.
Luce sui fianchi del tuo stesso riso
ed è il sole che vuole guardarti
rosso grappolo dolce di uva
e di ogni frutto il succo spremuto.
Chiami dal sonno una luna dispersa 
oltre la linea di ogni orizzonte 
ignaro e rotondo, vuoto nel guscio,
altre stelle si accendono in cielo
le campagne sbadigliano ancora 
i rami si intrecciano e fanno richiami
animaleschi su scenografie 
dove imperava un maestoso silenzio,
e tutto è vapore di acqua che piove
e i miei studi lasciati interrotti
per disinteresse e dimenticanza
nella marea di negligenza
dove non più un cuore è il cuore
secondo i migliori pronostici.

Al sole

Voli sui verdi e la terra dei campi
così veloce che non ti raggiungo
provo a chiamarti - Aspetta! - tu niente
che cosa vedi davanti? Io niente.

25 aprile

Sangue a terra il tuo colato vaporato sì ch'entri nelle vene verdi ancora negli eccidi nuovi  come un seme da nessuno piantato.