Senza attrito un suono
si genera spontaneo
dalle stanze vuote
che santifica lo spazio
nullo e immenso nel suo silenzio
fra due movimenti attigui
nero all'occhio come
lo spazio tra due fotogrammi
e l'attore non è sé, né un altro,
quando l'occhio non lo vede
per non vederlo non essere
nelle riprese quando non è.
Dolce riposo fessura interstizio
dalle fatiche dei grandi prosceni.
Il protagonista di qualsiasi film
di qualsiasi trama, il fondamento
dell'universo
mai nei titoli di coda
trasparente come al pensiero
è un rifiuto non digerito
noi ci voltiamo dall'altra parte
cercando lui che ci sta alle spalle,
viene di fronte ma noi ci giriamo,
non si presenta all'appuntamento,
aspetta nel luogo sbagliato
o a sbagliare siamo stati noi
necessario come fame
o pneuma senza polmoni
fuori da un'aria pressurizzata
che soffia sé stesso ed è vento
che inghiotto ed è il mio respiro
ramifica nella corteccia
e che dirige i nostri neuroni.