Platonico-satanica

Se tu fossi un'altra persona dalle tue stesse fattezze, se il tuo corpo fosse stato abitato da qualcun altro, mi sarei innamorato mai di te?

Non voglio saperlo,
penso
che il tuo aspetto non sarebbe più bello, non lo amerei più
infatti adesso amo anche il tuo corpo, e da esso sono attratto
ma lo sarò anche quando un giorno il tempo apparirà sui capelli e il volto
amerò il fatto
di esserti accanto a guardarti la pelle ornarsi di rughe
come fossero pietre preziose e il tuo crine argentarsi
come quando indossi un vestito elegante
e vieni nel mio studio a mostrarmelo e per me scintilla. Sei così bella
che la mattina sarebbe uno strazio
accorgermi e pensare
che non ti vedrò invecchiare.

Pedagogica

La scuola fa diventare ogni persona migliore di quello che è in partenza, perché il suo obiettivo è di tipo educativo: quello di far crescere ogni parte della personalità, di dargli sviluppo e offrire agli individui occasioni di metterle alla prova. È un progetto che prevede delle prove pratiche, un graduale processo guidato di approccio e di padroneggiamento sia delle diverse parti della personalità, sia delle nozioni contenute in ogni materia. La scuola rende possibile infatti proprio l'approccio dell'individuo con le varie cose su cui si fonda la coscienza contemporanea, e questo la rende un laboratorio di esperienza della realtà; e, contemporaneamente, come per meccanismo automatico, questa esperienza con le cose del mondo, che fa conoscere agli individui il mondo, fa crescere anche gli individui stessi perché sviluppano parti della personalità che sarebbero altrimenti rimaste allo stato embrionale. In questo senso, l'obiettivo della Scuola è essenzialmente duplice: fare apprendere e formare. Funziona perfettamente quando fa lavorare la creatività degli alunni, che dimostrano di apprendere nozioni e di saperle riutilizzare a proprio piacimento; invece non funziona quando l'alunno passivamente subisce dall'esterno pure nozioni senza che gli sia data la possibilità di metterle in pratica: questa maniera sbrigativa di fare scuola può anche accrescere la conoscenza che un individuo ha del mondo, ma di certo non sviluppa le diverse parti della personalità, non stimola alla comprensione approfondita necessaria per riutilizzare quelle conoscenze apprese a nuovi contesti e situazioni, non sviluppa la creatività dell'individuo. Una scuola così fatta sarebbe difettosa, e meglio evitarla piuttosto che iscriversi.

Molti infatti apprendono nozioni senza sapere poi cosa farne, si limitano a dare un giudizio sugli argomenti del genere bello/brutto, come fossero argomenti di talk show televisivi: la gente è abituata a fare da spettatore distante che raramente si interessa o approfondisce. A queste persone manca qualcosa: la capacità di mettere in relazione tutti gli argomenti tra loro, che vengono invece presi per campi completamente separati l'uno dall'altro. Un buon insegnamento deve essere eseguito in modo che di ogni argomento vengano sottolineati anche quei "trucchetti" che permettono di legarli ad altri argomenti e materie, o il modo in cui concretamente quelle conoscenze possono essere applicate.
I "trucchetti" sarebbero quei piccoli segreti nascosti che in genere i più bravi a scuola hanno appreso e gli permettono di padroneggiare una quantità più ampia di dettagli. Sono quei discorsi intimi attraverso cui il pensiero ricostruisce in maniera verosimile degli stati di realtà. Insomma la conoscenza dei più bravi comprende anche il modo di memorizzare i dettagli, affinché si possa parlare di loro in maniera isolata, ma all'occorrenza anche riunirli per visioni generali sullo stato delle cose. Uno stato di realtà o stato di cose può essere ad esempio un periodo storico vissuto in una particolare regione, quindi già di per sé pieno di cose da dire, tanto che sarebbe impossibile spiegarle tutte.

E proprio in questo stadio di percorrimento "silenzioso" dei pensieri, senza farsene accorgere, si verifica la crescita personale, ovvero lo sviluppo della personalità nella forma più possibilmente ampia.

Insomma il vero merito della scuola è quello di fare in modo che non sprechiamo le nostre vite seguendo opinioni false o limitate e incoerenti. Da un altro punto di vista, non è uno spreco di tempo ed energia perché ne fa anzi risparmiare molto, rende consapevoli della realtà e offre gli strumenti più adeguati per approcciarsi ad essa.

L'invenzione della scrittura

Non lo sapevi? Ma sta scritto su un libro!
E dove sennò?
- Perché devo leggere su libro quello che dovrebbe stare scritto sui muri?
Perché sui muri leggo cose che dovrebbero essere bandite dalla legge?
(scavalca i confini tra pubblico e privato, la scrittura)
Necessito un supporto o biglietto di viaggio per approcciarmi al mondo
perché qui ne sto lontano.
Le cose parlano e la lingua si impara, perché le parole sono vaghe
e noi tutto sommato stupidi e ignoranti e guidati da pregiudizi sciocchi.

Il bue, l'asinello, il cane e il gatto

Gli uomini credono che gli animali abbiano una mente superiore alla loro, che percepiscano i segnali emessi da una fonte misteriosa, forse dalla Natura, che non coincide con nessun essere vivente ma che egli identifica come una dea che lo osserva e che reagisce ai suoi comportamenti, spesso modellati come se la dea realmente li considerasse giusti o sbagliati.
Tutto ciò che non è umano si accorgerebbe immediatamente della sua mistica forza. Spesso gli animali (molto più che le piante) vengono scambiati per sacerdoti in comunicazione con questa dea, ed è bello perché gli uomini non possono parlare con gli animali per sapere cosa pensano, perciò si può credere - nonostante la logica ferrea umana - che in qualche modo siano esseri mezzi divini o sovrannaturali maltrattati o sottovalutati dall'umanità che in genere si sente superiore. Agli animali si adatta in qualche maniera la vicenda della vita di Gesù Cristo crocifisso dagli uomini che invece avrebbero dovuto riconoscere e venerare la sua discendenza divina.
Come nell'Asino d'oro di Apuleio, la vita da animale potrebbe avvicinare al divino e creare percorsi umanamente non intelligibili di comprensione del mondo, della vita e della morte. La saggezza dell'asino, ratificata pubblicamente alla fine del libro, è idealmente opposta alla ragione umana, che degli asini tradizionalmente ride. Agli asini succedono cose che gli umani non possono neanche immaginare o credere, la loro ragione sarebbe totalmente inutile se trasmessa a un asino che è già saggio di natura, perché sopporta lavori pesanti e una vita tutto sommato pessima da cui trarre insegnamenti duri e crudi.

Questo per spiegare che l'idea degli animali divini ha in realtà origini molto antiche, ben più antiche del libro di Apuleio, e sorprende che questo aspetto della cultura arcaica, che apre squarci di ombra e di mistero nel bel mezzo della realtà, sia ripreso nella cultura contemporanea. Il divino non ci ha mai lasciati, né in epoca illuministica né oggi in cui giuriamo fede soltanto alla scienza e a ciò che è tangibile e visibile, ma si è dovuto adattare sotto altre forme, appunto, più ragionevoli. Che non contrastassero troppo con le verità scientifiche o ritenute tali.

Gli animali per gli uomini oggi sono soltanto uno di quegli accessi al mondo allargato o moltiplicato a cui si riferiva quella antichissima cultura, sono portali verso l'incoscienza e l'obnubilamento delle facoltà intellettive, sono un'incrinatura nel sistema apparentemente saldo, serio e vero della scienza e della razionalità a cui gli uomini di oggi credono di partecipare e che credono dunque di possedere nella loro pienezza.
Dio
non lo so proprio ma se esistesse
sarebbe un bambino che impara
da quello che guarda e passandoci
attorno continuamente, probabile
che diventi cattivo come noi.
Occhio quindi a quello che fai,
prima che usi la natura male
ad esempio lui ti deruba
ti truffa, o ti tradisce lasciandoti
l'amaro dell'ingiustizia subita:
e poi non lo trovi un tribunale
disposto a darti risarcimento.

Il bosco che ho dietro casa

L'impero del bosco che ho dietro casa
riempie lo spazio in alto e in basso
se vede un varco vuoto vi si adagia
se è troppo pieno però si dilegua:
nel bosco - io dico - degli occhi non vedono
cosa è che smuove le folte chiome
percorre i sentieri, ci insegue ci spia
fin sotto le lenzuola
dove noi siamo sdraiati
rivolti in quella direzione.
Alle spalle possiamo lasciarci
le campagne e il mare piatti
diurni dove abbiamo eliminato
le creature più mostruose
e ora domina Ragione,
nella notte dall'impero
provengono dei suoni...

Cielo minerale

Gli aranci negli occhi hai e i capelli
gli ulivi che inondano
il rivo campestre di un canto
amaro al tiepido sole.
Ma sono i soli e coraggiosi
con un lontano bosco.
I falchetti soltanto ricuciono
brani di cielo sparsi nei pini
pezzi di un puzzle
che loro san decifrare.
A casa mia
dietro ho i colli di macchia,
se guardo avanti, il mare.

Rupofobia

Vedo che la tua morale igienica
si rassegna ad abitudini malsane

di chi parla
e non conosce

lavandoti spesso le mani
perché le credi sporche.

Severino

Non è per forza
come pensi
il sole rinasce a gennaio
i morti tornano al mondo
come in passato!

Non per forza
dilegua
che cosa sparisce
si è solo celato
in altri pertugi.

Ignaro te assiste
che lo scambi per sfondo
e paghi il biglietto
andando a teatro.

25 aprile

Sangue a terra il tuo colato vaporato sì ch'entri nelle vene verdi ancora negli eccidi nuovi  come un seme da nessuno piantato.