Pedagogica

La scuola fa diventare ogni persona migliore di quello che è in partenza, perché il suo obiettivo è di tipo educativo: quello di far crescere ogni parte della personalità, di dargli sviluppo e offrire agli individui occasioni di metterle alla prova. È un progetto che prevede delle prove pratiche, un graduale processo guidato di approccio e di padroneggiamento sia delle diverse parti della personalità, sia delle nozioni contenute in ogni materia. La scuola rende possibile infatti proprio l'approccio dell'individuo con le varie cose su cui si fonda la coscienza contemporanea, e questo la rende un laboratorio di esperienza della realtà; e, contemporaneamente, come per meccanismo automatico, questa esperienza con le cose del mondo, che fa conoscere agli individui il mondo, fa crescere anche gli individui stessi perché sviluppano parti della personalità che sarebbero altrimenti rimaste allo stato embrionale. In questo senso, l'obiettivo della Scuola è essenzialmente duplice: fare apprendere e formare. Funziona perfettamente quando fa lavorare la creatività degli alunni, che dimostrano di apprendere nozioni e di saperle riutilizzare a proprio piacimento; invece non funziona quando l'alunno passivamente subisce dall'esterno pure nozioni senza che gli sia data la possibilità di metterle in pratica: questa maniera sbrigativa di fare scuola può anche accrescere la conoscenza che un individuo ha del mondo, ma di certo non sviluppa le diverse parti della personalità, non stimola alla comprensione approfondita necessaria per riutilizzare quelle conoscenze apprese a nuovi contesti e situazioni, non sviluppa la creatività dell'individuo. Una scuola così fatta sarebbe difettosa, e meglio evitarla piuttosto che iscriversi.

Molti infatti apprendono nozioni senza sapere poi cosa farne, si limitano a dare un giudizio sugli argomenti del genere bello/brutto, come fossero argomenti di talk show televisivi: la gente è abituata a fare da spettatore distante che raramente si interessa o approfondisce. A queste persone manca qualcosa: la capacità di mettere in relazione tutti gli argomenti tra loro, che vengono invece presi per campi completamente separati l'uno dall'altro. Un buon insegnamento deve essere eseguito in modo che di ogni argomento vengano sottolineati anche quei "trucchetti" che permettono di legarli ad altri argomenti e materie, o il modo in cui concretamente quelle conoscenze possono essere applicate.
I "trucchetti" sarebbero quei piccoli segreti nascosti che in genere i più bravi a scuola hanno appreso e gli permettono di padroneggiare una quantità più ampia di dettagli. Sono quei discorsi intimi attraverso cui il pensiero ricostruisce in maniera verosimile degli stati di realtà. Insomma la conoscenza dei più bravi comprende anche il modo di memorizzare i dettagli, affinché si possa parlare di loro in maniera isolata, ma all'occorrenza anche riunirli per visioni generali sullo stato delle cose. Uno stato di realtà o stato di cose può essere ad esempio un periodo storico vissuto in una particolare regione, quindi già di per sé pieno di cose da dire, tanto che sarebbe impossibile spiegarle tutte.

E proprio in questo stadio di percorrimento "silenzioso" dei pensieri, senza farsene accorgere, si verifica la crescita personale, ovvero lo sviluppo della personalità nella forma più possibilmente ampia.

Insomma il vero merito della scuola è quello di fare in modo che non sprechiamo le nostre vite seguendo opinioni false o limitate e incoerenti. Da un altro punto di vista, non è uno spreco di tempo ed energia perché ne fa anzi risparmiare molto, rende consapevoli della realtà e offre gli strumenti più adeguati per approcciarsi ad essa.

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