Foto

Io non so come ma dentro ad un foglio
non sono più io, ma un io passato
quando d'inverno era bello salire
sulle colline coperte di neve
stretto tra stretti sedili danzanti
e il loro domestico odor di benzina
mio padre mia madre e i miei fratelli
con quella fiat tra bianche campagne
come la pagina dove io scrivo
- è come se oggi fosse lontano
lo ricordassi tra venti o trent'anni
e dove sono non so, né chi sono -
sento una flebile parte di me
che si distende e nasconde nel tempo
più grande di me e che mi contiene
la mia parete coperta di foto.

Dove sei

La pellicola trasparente si confonde con lo sfondo
e pare tutto usuale niente nuovo tutto uguale
gli strumenti riposti in custodia flessi alla forza di gravità
niente luce, i ricordi dei fuochi visti ai falò 
già sbiadite macchie di retina immemore
una stanza sommersa dal mare durante la notte
un sincopato secco e sordo rintocco lontano
come se il tempo slegato si fosse piegato a fisarmonica
dove sei, che tra il buio hai più luce del sole
sopra la spiaggia dei giorni di ruggini
sollevavi nell'aria un odore di luglio 
non eravamo più io e te immersi all'estate delle parole
neanche l'aria bastava a sé stessa e i dolci colori restavano appesi
senza pesi le gambe sembravano remi di barche
la luce tra zigomo e labbra si era fermata a baciare un sorriso
dove inizia e finisce l'altra ma senza confine
dove sei non rimane più molto già si smonta l'impalcatura
e non voglio trovarmi su una pedana
di nebbia, vapore tra i colli.

Terzo piano

Nei loro visi i sorrisi sgargianti
si piazzano avanti non fanno entrare
e poi al lavoro si viene scelti
per attitudini e vanti passati
anch'io ho un lavoro nuovo mi piace
a tratti e mi fa rispettare
non credo di essere fatto per questo
un'apposizione professionale
infatti in orario lavoro ma guardo
il cielo azzurrarsi da rosa che era
tra le montagne coperte di case
della finestra mia al terzo piano
e in basso si vedono altri contenti
incerti del loro futuro uguale
al mio passato e ricordo la vita.

25 aprile

Sangue a terra il tuo colato vaporato sì ch'entri nelle vene verdi ancora negli eccidi nuovi  come un seme da nessuno piantato.