Il nostro segreto

Il sole non deve vedere
che nascondiamo ombre,
lasciamolo a pensare
sia sempre ovunque ambra.
C'è qualcuno che per lavoro
sposta le ombre al passaggio del sole:
è il patto segreto tra cose
se lo scoprisse lucerebbe meno.

Dormi addosso

Dormi addosso a me anche ora
io dormo addosso a te stasera.
Le nostre teste, non era tardi,
si congiungevano alle undici
e un quarto. Le mani intrecciate.
Gli occhi non vollero vedere altro.

Fine novembre

Mentre è autunno, la luce è poca
dei giorni lasciati da Dio a se stessi
che si dice già il prossimo anno
certo non li riprenderà, si resta al buio,
se un colore ti si accende è raro
ed è l'anno che finisce. Lontano
si vede già dicembre
caldo, dorato e luccicante
sacra fiaccola tra i fiocchi
di neve che scendono tardi,
rossissimo in penombra
che se si sfoca 
stringendo le palpebre
si fa prodigioso, vieppiù brillante.
A dicembre torna l'infanzia 
sta lì a volare verso l'alto
come un sole che vuole le stelle
ma nessuno ormai se ne importa
e le teste non si alzano,
sai mai per terra si scovi un reperto.

Un'altra cosa

  Mi vendi automobili, beni di lusso,
profumi, biscotti, mia lingua preziosa
stuprata in un gruppo?
  Salivi leggera all'azzurro
cielo e alle stelle più alte
e le stelle scendevano a te,
  destasti l'amore, sgravasti la groppa
dicesti com'è fatto il di là
dove a volte qualcuno arrivava.
  Ricordo che aprivi squarci improvvisi
dove talvolta cadevo e camminavo
nei sentieri sotterranei.
  E adesso cosa sei cosa che ride
solo di ciò che non si vede?
Chi ti parla più che non crede?

Cucchi

Non rimangono che nomi, le loro
spoglie marmoree dure-ottuse
il ricordo in qualcuno che ancora ne parla:
"Non serviva a fare truffe"
ma fa confusione e non distingue
più il reale dal pensato
incerto esperto di quanto in passato
è stato fatto. Beh ma guarda
che c'è a chi basta per riconoscersi
a smentita delle convenzioni.

La Repubblica è fondata sul lavoro

La Repubblica italiana è fondata sul lavoro
ma non si dà da fare e spesso è assente
i cittadini ciò che vedono sanno
e a causa di questo son disoccupati.

Matisse

Questa poesia si è aggiudicata il PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA presso il 28° Premio Nazionale di Poesia "Ossi di seppia", che nell'edizione di quest'anno ha avuto ben 1641 partecipanti. In giuria, tra gli altri esperti, il maggior poeta contemporaneo, Claudio Damiani, e lo scrittore Marino Magliani.

Sento la vita farsi preziosa
dentro i silenzi rotti dai grilli
e nelle ombre nascoste per strada
anche al sole di giorno da un muro
e quando inizio quel gioco serissimo
che scavalco un confine di luce
ed i colori diventano strani.

Il sottoposto

Quanto vorrei che nessuno fingesse
che non fossi frenato per ragioni economiche
che ciò che conta valesse denaro
che non si ridesse più del tragico
che l'uomo più ricco non fosse importante
che il lavoro fosse impegno fruttuoso
che anche gli altri lavorassero per me
e non fossi io solo ad avere scadenze
senza parità io sono lo schiavo
il sottoposto senza diritti, io
pure esigo ricompensa.

L'errore

Ero dentro quell'errore del mondo
non accidentale ma necessario
nel foglio che cade spinto dal vento
ma soprattutto non molto più tardi
nel cellulare dal gomito, rotto
senza volerlo, e porca miseria:
poteva fermarsi! o evitare!
andare a due passi lì sul divano?
No! doveva accadere l'incidente
immeditato
- che sgancia le parti -
in fabbrica incastrate con ordine.
Così io nacqui, così la mia cara
specie difettosa sbraitante decoro.

Linea aerea

Le nostre vetture sono macchiette
colorate roride di umido nel giorno
metallico e non vanno ma ad altro
servono: l'aria bagna anche i jeans
si sentono i pesci sguazzare sul viale.
In alto alle finestre dei palazzi,
e in mezzo ad una nube calma
trascina una nave a galla una scia.
Nel sogno di oggi sembrava volassi
in sella a un veicolo ma forse nuotavo
- e infatti planavo senza affondare
alle foreste sudamericane.

25 aprile

Sangue a terra il tuo colato vaporato sì ch'entri nelle vene verdi ancora negli eccidi nuovi  come un seme da nessuno piantato.