Natura sorella

Piove se vuole,
se azzurro approfitta
c'è vento anche forte
vai, prova a insultarlo
e ridere perché ingenuo
e non soddisfa 
i tuoi requisiti.
A suo tempo
metti un virus si espanda
che devi fare?
La Natura che torna
e mostra il vero
non si è certo assopita:
Sei tu - dice 
- che dispiaciuto
dopo il pianto dormi,
t'acquatti e sogni,
levitando in grosse auto
dove sparisce il mondo, giochi
e i doveri son degli altri.
Mi fai ridere e distrai
quando anche cercassi
di soffrire se tu soffri.
Mi meraviglia invece assai
qualche umano dignitoso
che non scorda perché impara
tutto ciò che ho da dire
e lo ascolta chiaramente,
e non parla e non si permette
di dirmi come è che dovrei fare:
se a qualcuno mi descrive
viene escluso, detto pazzo -.

Il mondo gemello

 Certo che un certo 

mondo nel mondo 

parla e riparla, 

prova e riprova,

e per quanto provi e per quanto faccia

giace sospinto all'ombra dei margini,

e già sappiamo che fine farà

sottoposto alla legge 

monologica

dei più forti virgulti

che lo calpestano

d'infami pneumatici.

Smuove,

comunque commuove

che venga a sfidarli

per farsi conoscere

o aprire spiragli, lesti spariti 

né fatti vedere.

Cos'è che succede

 Più lustre le scale di lastre marroni
passa nel vico perfino una bici 
che aspettava il momento ideale
imprevisto. Eccolo. È ora di punta
odore di sugo e di fumo di carne 
canti di uccelli in un cielo selvaggio
e anche le vecchie colline 
ridono sovrastano e per poco
non si avvicinano. 
Si sentono anche i sussurri 
del vento che odora 
di salvia umida e rosmarino 
e viene dal profondo delle cavità
sommerse di piante polvere e terra
che dicono cos'è che intanto succede.
È questo che succede  
benché noi distolti 
dai rumori delle macchine pesanti 
e da quei gesti prepotenti 
eseguiti così, senza pensare;
è questo
che cercavo di figurarmi dentro
attraverso un libro
che non riuscivo a leggere.
Invece eccoli i suoni dolci desiderati, 
le voci fresche 
dei cespugli bagnati
e quelle dei vicini, che parlano piano
e spesso ridendo nelle loro case
sentivo quand'ero bambino
la domenica mattina a pranzo:
bastava chiuderci, restare
su un balcone, su un bel terrazzo
e aspettare un cielo azzurro,
quando a sud riposa il mare.
Adesso la chitarra 
suona a suo capriccio
curiosa di vedere 
cos'è che succede
premendo un tasto
lontano dagli altri:
che suoni di gusto
e che percorra le sue scale.

25 aprile

Sangue a terra il tuo colato vaporato sì ch'entri nelle vene verdi ancora negli eccidi nuovi  come un seme da nessuno piantato.