nelle falde acquifere sporche
nelle notti di carta strappata
del quaderno a quadretti consunti
dove entro e percorro il sentiero
che ci unisce e però ci separa
ma tu sei diversa e l'aria è diversa
la tua voce è un velo di vento
baritonale, non più campanello
sul manubrio che ha perso il controllo
curvi col corpo e arrivi veloce
non ti fermi per me vai veloce
un poco ti ho vista, chiamata,
ti ho detta, parola che già non ricordo
per un momento che vale una vita
che per la vita andrò a ritrovare.
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