Canne suonano agli scrosci
col loro vento sul fiume i flauti
le teste dei tori tuffarsi in avanti
le schiene col cielo nelle loro ustioni.

Presto tocco di campane immemori
con deferenza lasciato nei cuori
nei campi distrutti dal sole di estate
il tempo raschiato su spalle paonazze.

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25 aprile

Sangue a terra il tuo colato vaporato sì ch'entri nelle vene verdi ancora negli eccidi nuovi  come un seme da nessuno piantato.