Daniele Benati - Cagnolati (Silenzio in Emilia, 1997)

«Il motto della mia famiglia era: Che cazzo succede qui? Proprio così. Lo dicevano tutti in casa mia: da mio nonno a mio padre. C'era sempre una confusione intorno a casa e un viavai di gente che non si capiva un cazzo di quello che stava succedendo. E allora arrivava dentro mio nonno che esclamava: Che cazzo succede qui? Gente che tirava pugni o scalpitava, non si capiva niente; oppure nel cortile, delle persone che spostavano dei massi, ma dei massi giganteschi da una parte all'altra, e cozzavano tra di loro mettendosi poi a sbraitare e attirando l'attenzione di mio nonno che si voltava verso mio padre, chiedendogli: Che cazzo succede qui? E mio padre non sapeva mai cosa dire, e allora andava sul balcone e chiedeva: Ma che cazzo fate? Andate via di qua! Cosa ce li avete portati a fare tutti quei sassi nel nostro cortile? Forse era gente che lavorava, ho detto al console It».

(Daniele Benati, Cagnolati, in "Silenzio in Emilia", Feltrinelli 1997, p. 74-75)

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25 aprile

Sangue a terra il tuo colato vaporato sì ch'entri nelle vene verdi ancora negli eccidi nuovi  come un seme da nessuno piantato.