I nostri corpi le belle bandiere
e le città descritte, non viste,
sono murate nelle parole
- prendo del fiato tra la mia membrana
copro del vuoto che brucia gli alveoli
svuoto il mio pieno e poi lo ricopro -
cellette rimaste chiuse nel limbo
dove dolce la sera riceve il mio grido.
Rapido volo crollato dagli occhi
su nel cielo anche nostro cammino
ma ora il nulla, ora il nulla mi è serio
anzi divino.
Ora il nulla mi sembra sensato
anzi tagliato sui nostri corpi.
Le bandiere riempiono il cielo,
giù la città giace ammainata.