Devi essere tutto!

Una persona non può perdere il tempo della sua vita ad essere un "tipo": deve cambiare sempre ruolo, personalità o meglio riassumerle contemporaneamente tutte insieme per sfruttare al meglio il suo tempo. Questo perché è un perdita di tempo ragionare seguendo una sola logica, come i vecchi rimbambiti che non riescono ad ascoltare altro che i luoghi comuni, o l'opinione di massa, di solito sbagliata, le cialtronerie vendibili, la terribile fama che volat. Lo specialismo non è da rigettare in toto: si può adattare in un multi-specialismo, coltivando ogni singola sfumatura della nostra personalità. Essere insieme gentilissimi e crudeli; logici e puerili, o adulti e fanciulli; grandi e piccoli, giganti e minuscoli, eterni e momentanei; ovunque e in nessun posto, nel tutto e nel nulla; decisori e sottomessi; disingannati e creduloni partecipi del gioco; autori e personaggi, autori e lettori; forti e deboli; pazzi e maniacalmente geniali; precisissimi e vaghi; eruditi e ignoranti; fedeli e traditori della tradizione... Si può essere ipertesti dagli infiniti link coesistenti, un archivio intero (il tutto e le sue parti), un personal computer, un'enciclopedia e le sue voci.
Ci si può convincere di essere altrove semplicemente ragionando in altre maniere sull'ambiente, o convincendosi di essere moltiplicati nello spazio in altri infiniti universi, o di essere giganti, o di essere minuscoli: si è effettivamente tutto insieme contemporaneamente.
Ci si può convincere di vivere in un'epoca diversa, si può contestare la cifra che contraddistingue l'anno corrente, si possono fondere i confini che dividono le ere, le categorie temporali; ci si può convincere che non sia affatto rilevante la distanza che divide sé e un uomo degli albori della civiltà. Si è effettivamente tutti insieme contemporaneamente.
Tutto insieme contemporaneamente, non un aspetto alla volta. Tutte le persone esistite fin'ora, non un individuo alla volta. È possibile non cristallizzarsi in uno solo degli aspetti per non trascurare neanche una sfumatura dell'anima, neanche un'area del cervello. Esistono allenamenti pensati per ogni singola parte del proprio corpo, ma per quanto riguarda il cervello, la tradizione sembra infiacchire le capacità insite. La potenza di un corpo: la quale non sarà totalmente realizzata mai, ma non per questo un corpo non può lavorare al massimo delle sue potenzialità; deve anzi farlo senza reprimersi, perché il corpo, per una persona, non è altro se non ciò che si è. L'anima, se c'è, è lì nel corpo, è compresa in esso, si ha/è in un nesso inscindibile fra i due ausiliari verbali: l'anima si ha, e si è l'anima. L'anima non la si fa, piuttosto si forma da sé in maniera imprevedibile, meglio dunque non costringerla in binari troppo corti o in braghe troppo strette: che sia piuttosto libera e comoda di allargarsi quando vuole, e quando c'è la possibilità data dagli eventi.
Perché fingere di essere individui per sentirsi forti? Perché non annullarci nel nulla infinito e saturante del mondo - entrare nel laboratorio della natura - ? Perché perdere tempo con una minuscola e fuggevole parte di noi? Aprirsi alla molteplicità infinita delle infinite combinazioni possibili ci renderà persone più complete, adatte al dono misterioso che ci è offerto.

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25 aprile

Sangue a terra il tuo colato vaporato sì ch'entri nelle vene verdi ancora negli eccidi nuovi  come un seme da nessuno piantato.