De pigrizia VI/bis

È comica la situazione ontologica in cui l'Uomo si ritrova a vivere: l'individuo isolato si scopre vuoto e privo di senso e giudica tutti gli altri individui degli illusi, mentre, per dare un senso alla Vita deve pensare esattamente l'opposto: sottovalutare sé, e saper ascoltare per imparare dagli altri e anche dalle loro illusioni.

I gruppi di persone fanno cultura, gli individui isolati la oltraggiano.

Quando uno crede di poter fare tutto da sé senza affidarsi a chi è competente e può aiutarlo, o senza prima informarsi e studiare sufficientemente, ad esempio traendo veloci informazioni sommarie da internet, assume il pregiudizio di sapere l'unica Verità a dispetto delle altre versioni possibili: esclude infinite possibilità e un vero bagaglio di conoscenze. Può essere facilmente manipolato verso condotte illogiche, pericolose o inutili.

Se diversi individui organizzati oltraggiano la Cultura, non si stanno accorgendo di fare cultura come sempre da tutti i gruppi di persone è stato fatto. La loro sarebbe dunque una cultura tanto valida quanto anche tutte le altre.

Se diversi individui convivono senza organizzarsi, disordinatamente, serpeggia la sfiducia o l'indifferenza e non può esserci Cultura né Società.

Se un popolo è di individualisti, pretende di imporre a tutti i suoi stessi metodi, sbraita contro ogni particolare di diversità, e invece di farne tesoro per imparare, urla contro le occasioni di Cultura e rimane pigro e stupido.

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