Rarefazione in volo di linea

Marzo le sue bianche tele cosparse all'orizzonte
come tanti quadri ad una mostra
il mio aeroplano calpesta, e resta
contemplando la striscia di luce
dove il cielo si tuffa e il mare decolla.
Rido perché non c'è più distinzione
tra materia, aria e colore
e anche la fusoliera metallica
i passeggeri e me siamo di nuvole.




Aggiornamento 18/01/2023: Questa poesia riceve il "Gran Premio della Giuria" del 29° Premio Nazionale di Poesia Inedita «Ossi di Seppia» del comune di Arma di Taggia (IM). Partecipanti 2.122 autori italiani e stranieri. 20 gran premi della giuria, composta da Claudio Damiani, Alessandra Corbetta, Lamberto Garzia (poeti) e Chiara Cerri.

Cavalli

Vado cercando del meraviglioso
dentro le onde uguali del mare,
nel loro scroscio disordinato,
e vedo la spuma bianca avanzare
come minuscoli bianchi cavalli
veloci le zampe bianche di mare.
Anche lei mi ha detto li vedo,
già questo mi basta a dichiarare
un gioco la logica occidentale.

Centobuoi

Eravamo morti e già nascemmo 

ma più miti, più cauti, più attenti,

dalle braci di un lectisternio 

e di un'ecatombe sacrificale.


Quando i nostri più vecchi amici

ci hanno lasciato senza spiragli

decidemmo per sbaglio di disperderci

né fu l'ultimo dei nostri sbagli.


Da quanta arsura dobbiamo bere,

da quanta fame nutricarci dentro

se c'è un'annata di carestia

che dà le nostre parole al vento?


Il discorso è incompleto come

una nuvola in cielo non resta

perciò ci piace saperci aperti

ed inesperti del tempo che passa.


Potesse tornare l'avrebbe fatto

se non ci pensa pensiamoci noi 

se per favore mi date una mano

a radunare cento altri buoi.

Se continueranno a spostare l'accento da Ucràina ad Ucraína, essa finirà per sgretolarsi.

Anche tu nascerai

Come tutti anche tu nascerai
dagli elementi di questo paesaggio
dai sedimenti portati dal mare
e dalla brezza dopo il ristagno.

Da dove altrimenti? Dai nostri sogni?
O dai sogni di un altro attento
a dove metterai i tuoi passi?
- Non credo che esista al di fuori,

credo esista ma dentro di noi
e di ciò a cui non si dà peso
la nostra vera cosa primitiva
che ci rende simili e speciali. -


Primo marzo

Come ultima notte di febbraio

devo dire ci ha un po' delusi

aspettavamo la fine del mondo,

che era iniziata ma non conclusa 

quindi i boati finirono tardi

poi il sole. Di nuovo mattina:

marzo. Come se chiudesse un occhio,

forse ad offrirci una via di salvezza.

Bergamo Porta Nuova

A Porta Nuova loculi macabri che seppelliscono già i morituri che adesso vedi comprare focacce  ai muratori cimiteriali. Li immagini tra ven...