La moda viene dal fatto che le soluzioni da lei adottate sono sempre imperfette, non vengono incontro ai nostri bisogni. Son fatte per altro, non studiate per voi: per questo cambiano spesso, perché dopo un po' anche i più allocchi lo scoprono e devon cambiare insieme a loro. La moda è capitalista, consumista, vanità e spreco di energie. Si è detto che invece aiutasse la mente a riconoscere a pelle le caratteristiche delle persone immerse nella melma indistinta delle masse pubbliche della nascente metropoli; che per esistere ha bisogno di propugnare un sistema capitalistico. Questo è vero soltanto all'interno di quella logica pubblicitaria non studiata per i bisogni della gente, ma per ragioni di mercato e il mercato non siamo noi. Sono assaggi o incarnazioni di materie plastiche verbali della possibilità; sono particolari e non generali; appesantiscono il flusso incessante del mutamento delle forme e disturbano i desideri, non li assecondano. Le mode dettano? A nome di chi dettano? Viene fuori ogni volta che qualcuno si vuole distinguere, e, non facendocela attraverso le sue doti razionali-creative, ricorre all'utilizzo di stilemi fissi e già collaudati da altri. Credere di cambiare l'organismo intero soltanto cambiando d'abito. Colpa loro perché si sono voluti esporre e invece ricadono nel ridicolo: ci hanno creduto. Seguire la moda non va di moda, quelli che credono ancora che i sottogruppi giovanili si distinguano solo dai loro giubbotti o dai loro capelli di solito sono quelli che cercano vestiti e capelli diversi dagli altri, per distinguersi da tutti senza mettere troppo in esposizione le doti ragionative. Noi ridiamo (ridere) di quelli che seguono le mode, perché stanno sempre a trasgredire sto cazzo e non propongono mai qualcosa di buono, di nuovo, di vero, di loro; solo discorsi vani tesi alla noia o all'autocelebrazione o alla trasgressione senza avere niente da trasgredire; non sanno che la trasgressione è un'arma che l'uomo ha quando è costretto in schiavitù. Loro invece da che si vogliono liberare? Dalla città? Usando proprio gli atteggiamenti pubblicizzati dalle metropoli? La moda è nata dalle donne borghesi di Parigi diventata la prima metropoli europea nell'Ottocento, perché nelle metropoli dovevano distinguersi dalle masse popolari: gente ridicola la borghesia modaiola! Negano di provenire dalla famiglia dei loro fratelli? Beh, le loro mode non saranno che segno di presunzione vezzosa, di masturbazione mentale esibita in pubblico, perversione erotico-etica da passeggi domenicali.
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