I viaggi della morte

Che si fa al cimitero? Che si fa con i morti?
Li si ignora, o non li si vuole andare a trovare;
o si va e si prega per loro, e si piange o si ride ai bei ricordi: si prende forza dal passato, ma dalla distanza nasce anche la nostalgia: un bel passato contro un brutto presente (che può essere rovesciato in bello): il presente è instabile e può essere sia bello che brutto.
Che strana quella voglia inutile di andare a parlare ai morti sulle loro tombe, raccontare pensieri, storie, accadimenti più recenti, chiedere consiglio ai morti sulle loro tombe. Il presente che cerca il contatto impossibile da realizzare con il passato, ma l'immaginazione/memoria svolge questa funzione "virtuale".
I primi uomini inventarono l'immaginazione per disperazione? Erano troppo soli e angosciati, slegati dal resto dell'Essere; e con uno sforzo enorme hanno conquistato i viaggi virtuali e impossibili. [Nota bene: cos'è la "realtà presente"? Niente, vuota: sfugge, non può essere determinata intera. Ognuno può partire ovunque, basta che se ne convinca di farlo: v. passim]. Partire in crociera verso l'impossibile, viaggio tutto compreso, vacanza 5 stelle. [Nota bene: se uno tornasse indietro nel tempo da un punto preciso del pianeta si ritroverebbe nello spazio vuoto oltre l'atmosfera: la Terra non sarebbe ancora arrivata al punto preciso in cui l'individuo del presente è, sarebbe ancora indietro. Non si può tornare indietro neanche nello spazio! Noi per orientarci facciamo riferimento alla materia che compone il nostro pianeta, ma non corrisponde allo spazio: di fatto, gli atomi delle cose in realtà cambiano posizione incessantemente, trascinate dai moti della Terra. O facciamo riferimento alle stelle, lontanissime e, perciò, riferimenti più duraturi, ma di fatto loro e noi siamo in continuo movimento. Immagina invece di rimanere fermo in un punto dello spazio: vedresti il pianeta allontanarsi sempre più velocemente e rischieresti di essere investito da altri oggetti vaganti e corpi celesti].
E la morte?
Il corpo non si ferma, ma viene insieme a "noi", coinvolto nello stesso vortice di lavatrice che è il nostro pianeta. I corpi immoti (non assolutamente) sono immersi in questa enorme centrifuga (non possono far altro), ci piace affidarli a lei, ci piace affidarci a questa enorme antichissima perfetta macchina.
A fermarsi è però la possibilità-potenza di agire nell'universo che un corpo ha. La sua storia, il suo catalogo di azioni (anche 'pensare' è un'azione).
In cosa si può tornare indietro? I vivi possono tornare alla materia conservatasi in resti di corpi del passato; i fantasmi hanno perso la materia del passato, il tempo è passato e lo spazio in cui sono vissuti, anche, sono molto distanti da dove sono adesso (sempre di più inevitabilmente, incessantemente).
A questo punto posso solo sperare nell'immaginazione si possa tornare!
Dove potremmo veramente incontrare i vivi, una volta che siamo morti, nei sogni dei vivi che dormono e si approssimano quanto più possibile, per la loro condizione di vivi, alla morte. Questo è realmente possibile anche se non provato, e forse è l'unico modo ammettendo che saremo anime senza corpo-spazio-tempo. Incredibile che il Tutto-Essere si trasformi magicamente in un momentaneo passeggero Nulla che è il precipitare continuo del presente! La realtà si svuota - e può far paura se non si continua a vivere normalmente con le proprie piene facoltà: l'immaginazione la rende veramente "reale" come la intendiamo abitualmente noi. E allora l'immaginazione è davvero più reale di quanto non si pensi adesso.

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