I Controvento abitano sotto una collina, esposti agli schiaffi del vento putrido, viscido, melmoso, un brodo di minestra minerale che ingoiano se non tengono chiuse le labbra sporche: bocche chiuse per girare in strada o quelle aperte di chi ha fame e mangia l'aria tossica pesante dal sapore di carcassa decomposta. I pasti microsottili cotti in pentoloni ad elevate combustioni, zuppona minerale che mortifica ogni ingrediente; che ricette malvagie inventa chi di cucina non capisce niente: fa solo abbondanti piatti tossici per tutti di merda trita digerita sminuzzata e di quello che raccolgono nella paletta della polvere. Sedimenti di merda nei loro corpi, sacchi di merda dei Controvento, di spazzatura, discariche di rifiuti nocivi industriali che sono i corpi dei Controvento. Da smaltire sotterrandoli. Filtri depuratori sulla soglia della saturazione. Fognature, discariche, cimiteri, fiumi neri, accumulo di puss; diossina nelle cellule, sangue sporco nelle vene: sono i corpi dei Controvento. Inceneriteli e sotterrateli in profondità, perché messi in acqua affonderebbero quei corpi pesanti, riempiti, malati. Insabbiate e dimenticate bene tutta la storia dei loro atomi, distogliete lo sguardo ed ogni pensiero. Adesso ignorateli. Sprecateli. Senza accennarne né farvi vedere, ridete di loro in segreto a ricordarli presi a schiaffi dal vento; disgustosi a inquinare da morti.
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25 aprile
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