Specchio inattendibile

Nel corso della Storia l'Uomo è diventato sempre più stupido e inadatto alla vita. L'intelligenza, facoltà universale e relativa a ogni individuo, perciò stesso appartenente ad ogni individuo, si è visibilmente ridotta. Se nel lontano passato serviva a connetterci all'ambiente e agli altri individui, adesso invece serve per isolarci da tutto e tutti e sopravvivere accontentandoci del poco che abbiamo. 
L'intelligenza contemporanea non fa ascoltare, quindi neanche imparare. Ognuno rimane convinto della propria superiorità naturale, anche se non si sa che cosa significhi questo "naturale": la mente non dubita di essere contro natura o almeno molto piccola e limitata rispetto alla natura. Pensa di essere uguale alla Natura ed è convinta di conoscerla istintivamente, di essere il riflesso specchiato di essa. La mente che riflette è una metafora pericolosa che può generare un antico pregiudizio: che il riflesso sia la cosa stessa perché ne ha l'identico aspetto. Dalla voce riflessione su Treccani: «Hegel, sottolineando il carattere creativo della r. in una prospettiva gnoseologica che rifiuta alcuni dei presupposti fondamentali della posizione kantiana, la vede come attività che caratterizza la libertà del soggetto pensante in quanto non si limita a cogliere una natura delle cose come natura preesistente, ma la produce nel momento stesso in cui la coglie. Di qui la radicale svalutazione di una filosofia della r. in cui l’intelletto umano proceda per astrazione, cioè per separazioni e opposizioni che tiene fisse e insuperabili, rimanendo perciò sostanzialmente legato alla realtà sensibile, incapace di elevarsi al grado della ‘ragione’». L'Occidente di oggi è idealista e totalmente slegato dalla realtà concreta, così modellato per essere più facilmente manipolabile a livello psichico e di comportamento. Gli si fa fare tutto quello che si vuole perché non vede non sente e non sa la realtà, e nonostante questo tuttavia è convinto di padroneggiarla più che comprenderla semplicemente e istintivamente, senza il minimo sforzo. Tutto rimane astratto e non chiarito, manca l'esperienza e l'esperimento, che pure dovevano essere l'anima di una civiltà sedicente scientifica, infallibilmente vera. Ma l'Occidente si contraddice, per non turbare questo suo sistema accetta e tiene segreta e nascosta questa contraddizione, che se venisse alla luce potrebbe scardinare tutto.
Il riflesso non può essere, per definizione stessa, la cosa che essa riflette. Uno specchio non contiene me, noi, voi, non contiene un vero mondo: il pensiero non è la realtà, è per definizione una sua copia difettosa perché gli manca la verità. Pochi dubbi a proposito: l'umanità che si presenta e racconta come la più progredita e perspicace è a tutti gli effetti la meno sofisticata e meno perspicace che sia mai esistita, la più pigra, remissiva e permissiva che si sia mai sviluppata sulla Terra perché incapace di vedersi limitata. Totalmente disinteressata all'ascolto e all'esperienza diretta con la vita vera, rimane incapace perciò di imparare, così atrofizzata e avvizzita.

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