Neil Gaiman - Coraline

Romanzo horror e mistery (fiaba noir) del 2002 dell'americano Neil Gaiman, scrittore del fumetto Mister Sandman.

La protagonista è una bambina che esplora la sua nuova casa e conosce i suoi coinquilini: al piano terra due vecchie ex-attrici di teatro varietà con cani, al piano superiore un vecchio "pazzo" che allena dei topi per un circo. Nel giardino un gatto nero. Ognuno sembra serbare un mistero connesso con una porta del salotto di Coraline. 

L'uso di sostantivi e aggettivi molto vaghi e indefiniti rende la narrazione facilmente apprezzabile da tutti. Lo stile è secco e senza eccessi.

La storia procede come in un incubo in cui si scoprono varchi nascosti nel mondo che siamo abituati a vivere verso realtà misteriose e ignote. Il mondo degli adulti normali-borghesi dei genitori riflette l'abitudine alla monotonia, la disattenzione, la perdita di entusiasmo nell'esplorazione e nella spinta conoscitiva. Questa tendenza generale li rende estranei alle ipotesi e suggestioni.

Coraline vuole sapere cosa c'è al di là del muro di mattoni nascosto dietro la porta del suo salotto, se l'appartamento vuoto oltre quel muro si può vedere.

Vi trova un mondo simile al suo ma non uguale, ha particolari anche inquietanti che lo rendono diverso e misterioso. Qui l'incubo si fa vita reale di Coraline.

Lì trova l'altra casa, l'altra madre, l'altro padre e gli altri suoi vicini, che vivono vite parallele a quelle non oltre la porta. È come se dopo la porta ci fosse la dimensione concreta del sogno, il posto in cui i sogni sono ambientati, un posto reale e non evanescente, che però segue sue leggi, meno meccaniche e più libere e imprevedibili.

L'altro mondo però è creato dalla sua "padrona": l'altra madre, che non ne ha fatto che la loro casa, il giardino e il bosco intorno. Oltre il bosco il mondo finisce in un nulla bianco, ma proseguendo sempre dritto si ritorna alla casa, come dopo aver percorso in linea retta la superficie di una sfera. L'altro mondo è una brutta copia dell'originale ed ogni cosa è inautentica.

Gli elementi fiabeschi vengono utilizzati per generare straniamento dalla realtà, e si riconoscono soprattutto nella giovane età della protagonista, negli animali parlanti, nei varchi, nelle sfide e prove, negli oggetti magici e nella ricerca di oggetti. La spinta all'azione è data dalla curiosità e dall'istinto di esplorazione degli spazi. Le atmosfere sono quelle cupe dell'horror fantasy, ma la narrazione è molto secca ed essenziale, dettaglio che crea contatti, scontri e legami tra la realtà e il sogno.


Le scoperte macabre e horror in ambiente domestico non sono diverse dal più recente (2020) La madre assassina di Ermanno Cavazzoni, con più ambizioni letterarie miranti allo scardinamento della narrazione realista.

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