Sofisti, Eraclito, Socrate, Platone, Leopardi

Perché dopo le più grandi vette del dubbio filosofico tornano le "verità" dal mondo illusorio?

Platone cattivo discepolo quand'è che imparerai a sentire i maestri?

Si poteva diventare famosi scrivendo cose rassicuranti per tutti, per sempre. Cose soltanto immaginabili, che dichiaratamente non esistono nel nostro mondo, non si presentano o non avvengono. Una truffa dichiarata, frutto di elaborazioni sofisticate e progettazioni. Il paradiso cristiano inventato da Platone è stato inventato da Platone di sana pianta; nessuna rivelazione agli umani. Non abbiamo mai avuto occasione di venire a contatto col paradiso ultraterreno, perché nel mondo terreno non può essere realizzato. Il paradiso non può esistere perché tutto ciò che esiste, esiste qui e ora. I concetti di Bene e di Male (equivalenti al Buono e al Cattivo) non ci sono stati imposti da nessuna voce, né suggeriti da visioni celesti, derivano dal modo di vivere ultramillenario dell'Uomo: dalla conformazione del suo sistema nervoso. Sono i risultati di un processo costante di adattamento e NON la medesima voce di eterni modelli ultraterreni in base ai quali i viventi sono formati ed è organizzata la vita.
L'esistenza non è eternamente realizzata: eterna è la possibilità che essa si manifesti. Non è qualcosa di assolutamente ed universalmente necessario. Niente e nessuno potrà confermarci la sua estensione infinita, possiamo solo desiderarlo, perché l'Umanità ha bisogno di desiderarlo. Per fortuna l'eternità non è realizzata, né l'infinito: coinciderebbero con una specie di morte del mondo ed un fermarsi della materia, aumentata e soddisfatta, immobile.
Tutto cambia e scorre in eterno, ovunque.
E con l'esistenza, muta anche il mondo illusorio ultraterreno.
Muta il paradiso! Mutano i sogni. Mutano il Bene e il Male. Non solo nel tempo, basta anche spostarsi nello spazio.
Avremmo potuto essere chiunque...
Se viviamo allora il mondo cambia: in esso sia l'esistenza che la non-esistenza.

Che strada avrebbe preso l'Occidente se non fosse stato solleticato dalle parole dolci di Platone?

L'evoluzione del pensiero e dell'Umanità fino all'età moderna non è avvenuta in modo del tutto lineare: i filosofi greci prima dell'iperuranio di Platone e del paradiso cristiano, ci appaiono sorprendentemente contemporanei. Le loro convinzioni e i modi di vita erano già totalmente distaccati da quello che generalmente viene etichettato come "pensiero antico". Entrarono nella storia della filosofia proprio per il loro carattere disincantato con cui stupivano i loro contemporanei, mostrandogli con poche frasi quanto in realtà fosse grande il mondo in confronto al piccolo angolo che i luoghi comuni tradizionali lasciano vedere. Che entusiasmo hanno avuto questi uomini per maturare un'ottica così dissacratoria, così empirica e scientifica? La loro convinzione la possiamo capire se pensiamo a quanto allora fosse utile alla stessa sopravvivenza il bagaglio culturale sedimentato nei luoghi comuni. Oggi i funzionalisti, ricorrendo alla teoria darwiniana dell'evoluzione, li spiegano come prodotto di un processo di adattamento. Nell'uomo antico erano dunque quasi leggi di vita, e dubitarne, per la maggior parte, era impensabile. Alcuni filosofi vissuti prima di Platone possedevano già la chiave con cui i grandi uomini moderni hanno scoperto l'eliocentrismo, la Relatività, la differenza tra fenomeno e noumeno. L'Umanità intera ci sarebbe arrivata due millenni prima forse, sarebbe maturata più in fretta, e più completamente. Con Platone si ritornano ad inneggiare i pregiudizi preistorici, l'antropocentrismo, la convinzione orgogliosa che tutto risponda al nostro desiderio di infinito. E' la radice del male sulla Terra, è la giustificazione alla dittatura, alle azioni dissolute, disumane, malvagie. E' non pentirsi per il male che si compie, e poi alienazione, soggezione al potere e all'ordine, alle istituzioni. E' qualcosa che blocca l'evoluzione naturale, il nostro procedere verso il Bene comune, il mutare del mondo, come se la forma di una società fosse eterna. I rapporti personali già pre-impostati, già previsti, sappiamo cosa aspettarci di ricevere da chiunque, sappiamo cosa l'altro si aspetta di ricevere da noi. Non si vive la vita che la Natura ci aveva progettato perché presi da un senso di colpa e di scompenso nei confronti dell'autorità, di altri modelli. Non si può essere convinti di essere pienamente sé stessi, si sarà intimamente insoddisfatti e ci si crederà esseri in difetto, macchie dell'esistenza non previste in Natura, perché non ci si sente conformi al modello imposto dalle società. Intimamente disadattati, pubblicamente convintissimi di noi e del nostro stare insieme. Ognuno oggi nel suo intimo vive il disagio causato dall'arbitrarietà platonica perché non conforme al modello. Il modello non esiste da nessuna parte, l'hanno inventato gli antichi quando le possibilità erano tutte aperte ed equivalenti.

Oggi non saremmo governati dal mercato, voce ultraterrena e modello di comportamento.

Saremmo bene informati sulle scelte e sulle nostre responsabilità.

Rivolgeremmo l'attenzione e gli sforzi ad un miglioramento delle condizioni di vita. Avremmo idoli virtuosi da imitare e modelli negativi da evitare.

Non demonizzeremmo in nome di un ordine eterno gli sforzi per migliorare le condizioni di vita.

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25 aprile

Sangue a terra il tuo colato vaporato sì ch'entri nelle vene verdi ancora negli eccidi nuovi  come un seme da nessuno piantato.