Davide Rondoni - Blues stasera del vento (2003)

Carezza vento questi tetti
piatti, le piastrelle e i bambini sulle terrazze, il mio
bicchiere, dimmi
qualcosa d'amore
non tralasciare nulla
lascia indietro solo i lamenti, ma
proprio tutto il resto della vita
canzoni, chiasso di godere, silenzio e maestà,
lunghi sospiri e fiato mozzato
proponi, vento, proponi!

[...]

Ma tu vento che nessuno sa dove
dimmi qualcosa di chiaro bene
qualcosa che entri nel midollo
spinale e in quel silenzio nativo
sia difeso, veloce
più dei riflessi sul vetro del treno
che cattura nella luce il mio volto
un istante come un istante
qualcosa più veloce del non esser più niente.

In questa età del feeling
gli scrittori più noti arrivano
alle stesse conclusioni dei pubblicitari,
e tutto è aperto, i musei, i pub e le chiese,
e la domenica le aule parlamentari
per la visita confusa di gente che dice
a tutto è carino! ma non sa più
che cosa è : domandare.

[...]

Ma il fuoco chiaro, febbrile del giorno
che scende tra gli alberi
- chi lo guarda? chi è esperto
dell'aria,
del dolore?
chi segue le linee sulle mani della betulla
e avverte lo slegarsi di molecole,
la notizia minuscola in cronaca
come qualcosa che riguarda il suo amore?
Dove sono bestemmia e visione,
rompere i gusci delle buone maniere.
Far di sé
un ufficio reclami
dove si sfogliano riviste ed è vietato fumare
non è dignitoso e nemmeno dà gusto

far di sé un silenzioso, placido
acquario non so se valga la pena,
preferisco all'equilibrio il viaggiare
su quel che resta d'un vecchio fusto
che in pericolo inclina
inseguendo lei, Moby, ballerina
balena che ci trema al centro degli occhi.

[...]

Eh, che cosa
afferrare se non quello
da cui siamo sempre afferrati?

La semplice conoscenza del movimento
nel camminare in viali trafficati,
come l'uomo che si arresta per le scale
e non ne ricorda il motivo,

la sorpresa
di lavorare nel medesimo lavoro
che muove tutte le ore nella creazione,
il fiore delle figure in cui si tengono
i pianeti e quelle sulla scrivania
lasciata in ordine dalla segretaria
prima di spegnere la luce, andare via.

[...]

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25 aprile

Sangue a terra il tuo colato vaporato sì ch'entri nelle vene verdi ancora negli eccidi nuovi  come un seme da nessuno piantato.