e ancora più a lungo io lo guardavo
nel corridoio a casa dei nonni.
Quand'ero bambino ed era Natale
o il compleanno di uno dei nonni
o di uno zio, dopo il pranzo
nella gradevole attesa del dolce
mi alzavo a guardare il rosso del legno
che ricopriva il suo corridoio
e mi chiedevo se le venature
fossero vere oppure dipinte
come le I nella carta parati
gialla di luce distesa del giorno.
Mi fermavo a guardare quel quadro,
la bimba seduta di fianco al bosco
sopra un sentiero che si addentrava
nel mondo dietro la vegetazione
che copriva alla vista gli spazi
presi d'incanto nel loro mistero
d'iperbole quando non sono visti
ma io davanti me li spiavo
io li vedevo e sapevo ci fossero
anche il pittore dovette saperlo
al secolo suo che intercettavo
lì nella luce di quel corridoio
poi la voce il dolce! e scappavo.
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