Corpo: definizione (Breve Storia della Voce Mentale)

Dove è che la mattina
ogni mattina mi trovo?
Questa casa mi è familiare
e una voce sgraziata
che conosco
dispone altoparlanti
dietro i timpani
interrompe il sogno
con un vivace jingle
è sicuro leitmotiv
di compositori moderni
minori o sconosciuti
pressoché sconosciuti.
Nello stesso istante
sento sul corpo calore
penetra luce pupilla
viene? io la sento
sento? lei è che viene
ci parliamo l'uno sull'altra
non ci siamo capiti mai.

Ricordo che ieri pensai
scomparsa la luce:
"Stasera io muoio"
ma mi sono soltanto perso
come succede ogni notte
tra sera e mattina
tra vuoti e pilastri in cemento
tra infiniti sconosciuti
che si litigano i panni
come me per travestirsi.
In segreto mi tolgo i vestiti
e tutto è come avevo lasciato:
stanza buia e nera
comoda, discreta, silenziosa
tengo il corpo
sotto i piedi
come tavola da surf.
Che si cela
sotto la pelle quando
il giorno passeggiando
il corpo, travestito, 
emette i suoi segnali?
Si gioca i ruoli d'una vita
le posizioni simboliche negli altri
costruisce relazioni
che la notte poi canti
con le lacrime
dai rimorsi o dai piaceri.

Un giorno ho letto un verso
lunghissimo diceva:
le vite sono come
un corpo unico disintegrato
che sopravvive in ogni istante
cambiando le cellule-individui
che siamo e si serve di noi
per stare al passo coi tempi:
è tua la voce degli altoparlanti?
Ma allora non smetti mai,
vivi e parli da miliardi
di miliardi di anni, miliardi
di piccoli piccoli istanti
e te ne vai in giro per la materia
vestendoti di noi
elogiandoti in versi.
Ti venissi a presentare!
Ci mettessimo a parlare
senza impedimenti
o con chiarezza
mi provassi a spiegare.
No? Niente?
allora dammi un giorno

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