Vergine nera

Quando tu guardi a me, vergine nera
madre dei parti, madre dei morti
io giro la testa e guardo gli aerei.
Non credevi un'altra volta
che ti avrei ignorata
volevi avere i culti
sacri che a te spettano.
Madre santa, disattenta
gravida di ritocchi mescolanti
avida di rintocchi mescolati
corri dentro le mie vene
palpiti coi miei
atri e ventricoli
e dentro a quelli dei leoni
dentro ai veleni, inceneritori
nelle micro-polveri e dentro i tumori,
ascolta il mio pianto
asciugami gli occhi:
io ti amo tanto
non esser gelosa.
Io che ti vivo
dentro le membra
sia il prediletto figlio negletto.

(Siamo dentro un utero cosmico
ma non nasceremo mai
se non con la morte, saremo aborti
nati altrove e in altri universi)

Genere del Dialogo in età neo-neroniana

Scrivete dialoghi, vi farà bene.
Per noi contemporanei è un genere lento perché vogliamo subito arrivare al punto della questione. Preferiamo il monologo, l'unità dei punti di vista. Preferiamo che ogni elemento della composizione risponda a una sola lettura possibile; ogni altra informazione e punto di vista è per noi oggi nient'altro che un disturbo alla comprensione dell'unità.
Oppure preferiamo i dialoghi di Galileo Galilei, dove i personaggi letterari dai tratti più discutibili sono quelli che difendono il punto di vista avverso a quello assunto dall'autore. Le idee dell'autore, il suo mondo e il suo punto di vista sono invece incarnati in personaggi autorevoli, virtuosi, dignitosi. Non è che quelli dai modi più eleganti siano portatori di verità più vere di quelle difese dai personaggi sciatti; è il mondo costruito dall'opera-dialogo stessa, è l'ideologia dell'autore. Sono gli effetti della Retorica, dell'arte del parlare, che da millenni ci condiziona; a volte è un bene, altre un male. Dipende dall'autore e dal pubblico.
Oggi non puoi fare un dialogo come i "Massimi Sistemi", oggi siamo tornati in un'età premoderna, pre-rinascimentale, medievale, classica dove ogni individuo ha la sua legittimità. Neo-Neroniana. Post-democratica, pre-platonica, socratica età dove non si può discriminare il perdente della battaglia, e il vincente non è più l'eroe del vero giusto. È un'età relativista dove ognuno difende il suo punto di vista contro quello dominante. Le basi del dialogo galileano sono azzerate: non tendiamo più verso uno stato nobile-aristocratico ultra umano, ma verso la nuda vita vera, comunque essa sia/diventi.
E quindi ogni personaggio odierno deve giustificarsi, non trova già pronto il modello ideale e razionale scientifico a cui affidarsi per svolgere un discorso in maniera giusta. Basta aristotelismi pre-confezionati. Il dialogo odierno corrode progressivamente un'idea inizialmente sicurissima di sé, è un gioco l'abbandonarsi all'altro punto di vista, al punto di vista dell'altro. Non c'è regola di restare in sé.
Ora, così, il dialogo diventa un mezzo di esplorazione della parte dell'Io che di solito (di giorno) neghiamo e non facciamo venire a galla. Le tante possibilità dei noi che non realizziamo, però, continuano a mandarci tanti stimoli e messaggi nell'immaginazione, e non le disprezziamo del tutto; ma sappiamo che nella vita razionale quei messaggi sono da tenere a freno. L'immaginazione è creatività non sempre richiesta, non sempre possiamo renderla realizzabile. Di giorno quindi, preferiamo restare convinti di noi (razionali), zittire le voci di quelli che non siamo, voci che non si addicono all'immagine che abbiamo di noi. Forse è per questo che sogniamo, la notte, è lì che tutte le possibilità trovano una precaria realizzazione impalpabile.
E forse è per questo che la Poesia e l'Arte fanno un effetto diverso tra il giorno e la notte. E per questo è meglio crearle di notte, quando cadono le ideologie della nostra mente e i sogni ci assalgono. Così come è meglio leggerle o "consumarle" di notte piuttosto che giorno.

Miopia: definizione

Sono degli anni che ho la miopia
la più poetica mia malattia
vedo contorni sfocati e penso
tutto sia un fluido viscido e denso
senza contorni ma macchie cromatiche
senza contorni non son forme statiche
i corpi che vedo sono dinamici
non riducibili in schemi geometrici
io vedo pulviscoli atmosferici.
- Ricordo quando i ghiacciai si sciolsero e il mondo di adesso che galleggiava. Adesso siamo sopra fondali profondi di un tempo: e le conchiglie dentro ai tufi erano una volta vive e succose. Questo accadeva prima delle regole di comportamento, regole civili, qualunque discorso, qualunque idea. C'era il niente sotto forma di silenzio e acqua dove adesso è rumore e aria.
- E il niente?
- Il niente è rimasto sotto forma di materia anche dove ora non si vede. È trasparente o senza estensione: non si può vedere. Il modo migliore per godersi il presente è tornare indietro all'inizio di tutto, quando era solo possibilità, e si preparava la sua realizzazione (miliardi di anni dopo).
- Perché non si guarda mai al futuro?
- Ci hanno provato intorno alle due guerre mondiali...
- E lo spazio, invece?
- Per lo spazio c'è da fare il ragionamento con le stesse premesse e schemi, ma senza le coordinate temporali. Pensa che tutt'ora esistono grandezze che per te sono inconcepibili, troppo piccole o smisuratamente grandi e se le pensi ti gira la testa. Un po' ti senti sperduto.
- Lo sento. Perché? Da dove viene questo brivido?
- Perché ti accorgi che il pensiero è insufficiente e un po' bugiardo: per esistere devono esistere tanti diversi quanti di spazio neanche immaginabili, altrimenti si spaccherebbe. E tutto deve correre in maniera incessante, altrimenti finisce.
- Non credo che questo movimento incessante e necessario alla vita dell'esistenza nasca da un suo stesso "volerci" essere. Dico che non può essere lei causa di sé stessa. Deve essere più qualcosa di materiale, una forza fisica che innesca quel movimento. Come il risucchio di acqua dentro un sistema di tubazioni dove tutto scorre a pressione. Anche il tempo dev'essere così.

Un po' di silenzio e di guardarsi intorno.

- Non trovo nulla che neghi questo tuo pensiero. Ma il trucco che viene usato è che il tempo è una cosa che non c'è, è piccolissimo, preso tutto insieme è neanche un millesimo della durata di un fulmine. Non c'è passato presente e futuro, ma tutto coesiste in un minuscolo istante solo. Ce ne accorgeremmo infatti se fossimo molto, molto più grandi di così, grandi di più di tutto l'Universo.
- Ma non mischi certe volte il tempo e lo spazio?
- Sono legati uno all'altro: se fossi grande più dell'Universo, allora sarebbe piccolissimo e velocissimo. E tu ti muoveresti e penseresti e faresti ogni possibile cosa molto molto più lentamente di quanto fai ora. Se vedessi sopra di te un fulmine che brucia e scompare in un istante, a noi piccolissimi sulla Terra sembrerebbe una luce eterna, tanto a lungo ci illuminerebbe.
- Quindi il pensiero mente perché ci rende normale la nostra dimensione, che in realtà è un nulla. Se assumiamo un pensiero universale-eterno allora siamo nulla; invece se ci isoliamo allora qualcosa la siamo, e ci sta anche bene, e possiamo pensare a un prima e un dopo; totalmente arbitrari. Se assumiamo il pensiero universale-eterno, però, allora siamo tutti individui soli, pietre o minerali; invece, se assumiamo quello isolato dall'Universo, ci vediamo tutti uniti, più umani e socievoli: è la base delle società, si chiudono e lasciano fuori, appunto, il fuori! E infatti ci definiamo: "Umani" piuttosto che cose e animali. E raggruppiamo tra loro - differenziandole in gruppi - le cose, gli animali e noi.
- Un fuori arbitrario anch'esso.
- Ma vedremo mai cosa succede fuori da tutto? Ne vedremo di fulmini dalla durata superiore alla nostra esistenza?
- Vedere, non credo. Noi per vedere abbiamo solo occhi, al massimo qualche tecnologia fatta in modo da rendere apprezzabile ai nostri stessi occhi dei dati o dei segni. Noi vediamo solo quello che possiamo, il resto no. Ma c'è. Non possiamo vedere niente di troppo grande e troppo piccolo, ma possiamo benissimo sperimentare le loro esistenze dentro di noi.
- È interessante questo, perché viene meno anche la distinzione tra dentro e fuori i nostri corpi.
- È ancora il pensiero che mente.

Cose intorno: definizione

In questa radura vengono cose
a tenermi in piedi e a farmi un po'
di compagnia. Care e umili vivide cose,
sempre poche ma vive

mi venite attorno quando io piango,
cercate di ottundere il vago pensiero
fermarlo un istante e dargli conforto,
tenerlo per mano siate voi enormi

siate minuscole, o trasparenti
che attaccano sillabe come nei versi
di una poesia: per un secondo
siete giganti, corpi, non cose,

e vi rivelate come tradendo
le disposizioni che vi furono imposte
(ma sì, come ogni tanto si deve essere onesti)
e fate un sorriso, istantaneo per dopo
riprender l'aspetto di stupidi blocchi.

Io vi ringrazio, tenere cose
autentiche voci che io abbraccio
ma il terrore, quello

che lasciate col vostro sorriso
che è quello onesto,
cose piccoli orribili blocchi.
- Come devo sistemare
il cammino della vita?
Ci fossero regole sarebbero care
date da chi ha autorità.

- Senti bene: il mondo è tanto (grande)
che un filo tolto dall'erbe
assomiglia a quello accanto
ma spegne del prato quel verde (di fronde).

- Mi dici allora
che ogni filo è una mia scelta
e che non cambia
quale prenda?

- Dico che si rassomigliano
e che vanno bene uguale. Se anche
un filo solo ingiallisse
tutto il prato ancora verdeggia.

- Riempirò questo prato
di tante e grandi difficili azioni
che sia bello e prosperoso
sia foresta e non giardino!

- Non ti serve fare a niente
per ingrandirlo azioni;
ogni prato è fatto di scelte
e delle stesse dimensioni.

- Le scelte silenziose come ognuno
continuerò a fare. Se son grandi uguali,
loro uguali però - due prati -
non lo saranno mai.

Tasso: AMINTA (I, 245 - 253)

Al magazzino delle ciance: ah fuggi,

fuggi quell' incantato alloggiamento."

"Che luogo è questo?" io chiesi; ed ei soggiunse:

"Quivi abitan le maghe, che incantando

fan traveder, e traudir ciascuno.

ciò, che diamante sembra ed oro fino,

è vetro e rame; e quelle arche d' argento,

che stimeresti piene di tesoro,

sporte son piene di vesciche buge.
Ricordo una casa in pianura
lì a farmi paura in mezzo alla nebbia.
Quando il buio calava le mura
crollando spandevano un'eco
di boati, di lamenti. Il corridoio
cadeva a decine di metri dall'alto.
E quanti giorni bloccato passati
sopra il solo mattone restante!
Uno spazio che cresce
se diminuisco
mi faccio minuscolo
e mi adatto all'ambiente.
No! Perché pensi male? Minuscolo è grande
ogni atomo glorioso e mistero eminente,
siamo uno per uno e come
ogni altra cosa raggiante
e nelle sue forme contenta
segno di tempi sbalorditivamente grandi,
grandi e reali, non di un piccolo atomo
muto.

Album buoni buttati a casaccio

Trovare un intero album fatto coi controcoglioni è motivo di stupore e capita poche volte nella vita. (Conosci qualcuno degli album qui pubblicati? Allora prova anche tutti gli altri!)

Pneu - Highway to health (2011) math/noise/jazzcore/punk
Magma - Attahk (1977) zehul/progressive/funky
Calibro 35 - Calibro 35 (2008), Ritornano Quelli di (2010), S.P.A.C.E. (2015) spaghetti funk
Zu - Carboniferous (2009) metal/jazzcore
Verdena - Requiem (2007) grunge/art-pop
Meat Puppets - II (1983), Up on The Sun (1985), No Joke (1995) grunge/art-pop
Morkobot - Morbo (2013) metal/jazzcore
NoMeansNo - Wrong post-hardcore/art-punk/jazzcore
Jesus Lizard - Head e Goat post-hardcore
Barkmarket - Vegan Throat post-hardcore/grunge
Perigeo - La Valle Dei Templi progressive/funky/zehul
Microwave With Marge - Cow Licks Cow (2008) post-hardcore/noise/punk
Boys On Dolls - Ruined Youth (demo) (2008) punk hardcore/grunge/metal
Omar Rodriguez Lopez - Old Money (2008) math/noise/art-pop
Osanna - Milano Calibro 9 spaghetti funk
Jimi Hendrix - Electric Ladyland art-pop
Nirvana - Incesticide (1993) e In Utero (1994) grunge/pop-punk
Air - Premiere Symptomes progressive/art-pop
Alterjinga Lepers - Ghost Friends noise/art-pop
Bastro - Sing The Trouble Beast e Diablo Guapo grunge/post-hardcore
Bitch Magnet - Ben Hur grunge/post-hardcore
Guapo - Five Suns progressive/metal
Splatterpink - Industrie Jazzcore; #3; Mongoflashmob (2014) metal/jazzcore/prog
Le Singe Blanc - Bai Ho (2008) regressive rock
Qui - Love's Miracle grunge/post-hardcore
Gong - Angel's Egg progressive/canterbury
Red Hot Chili Peppers - Mother's Milk funk
Rage Against the Machine - Evil's Empire funk
Sloy - Plug e Planet of Tubes post-hardcore/punk
Helmet - Strap It On e Meantime metal/post-hardcore
Edible Woman - Spare me/calf math/post-hardcore
Skiantos - MonoTono (1978) art-punk
Zeus! - Zeus! (2012) metal/math/jazzcore
Turing Machine - Zwei math/noise/art-pop
Maserati - Inventions For The New Season math/art-pop
Yawning Man - Rock formations math/art-pop
Minutemen - Double Nickels on The Dime post-punk/art-punk
John Zorn and Bar Kokhba Sextet - Lucifer, The Book of Angels vol.10 (2010) progressive/zehul
John Zorn - The Gnostic Prelude (2012) e The Mysteries (2013) progressive/zehul
Egle Sommacal - Legno (2007) acoustic/art-pop
Stereolab - Dots and Loops (1997) pop
Jannick Top - Soleil D'Ork progressive/funk
Tied and Tickled Trio - Observing System (2004) art-pop
The Lounge Lizards - Big Heart, Live in Tokyo (1991) progressive/art-pop
Pantera - Cowboys From Hell (1990) trash metal
Musica Per Bambini - Dio contro diavolo (2008) art-pop
Area - Maudits (1976) progressive/funky
Bombino - Nomad (2013) art-pop
Picchio dal Pozzo - s/t (1976) progressive/canterbury
Eterea Post Bong Band - Bios (2013) art-pop
Barberos - OOO (2012) math/noise/jazzcore
Brainiac - Bonsai Superstar art pop/punk
Frank Zappa - Sleep Dirt (1979)
Getatchew Mekurya and The Ex - Moa Anbessa jazzcore
Lebowski - The best love songs for the love... art-pop
Pull my daisy - E.P. (2008) grunge/art-pop
Reevoluto - Reevoluto jazzcore/pop
Tom Waits - Rain Dogs (1985) art-pop
Traffic - Mr. Fantasy progressive/canterbury/art-pop
Squadra Omega - Le nozze chimiche (2011) progressive/math/noise
Surgical Beat Bros - S.B.B. (2014) post-hardcore
Caboto - Nauta (2001) progressive
Lleroy - Juice of Bimbo (2009) metal/post-hardcore
Old Time Relijun - Witchcraft Rebellion pop
Beastie Boys - Licensed to Ill (1986) rap/pop/punk
Hüsker Dü - Zen Arcade (1984) post-hardcore
Tougsbozuka & La Confraternita del Purgatorio - split (2015) jazzcore/post-hardcore
Bo Diddley - Where it all began (1972) funky / blues / soul
Bo Diddley - The black gladiator (1970) funky / blues / soul
Flying Lotus - You're Dead! (2014) art pop/trip hop/electronic jazz
Preston Reed - Ladies' Night (2004) art pop/funk/blues
Aquefrigide - Un Caso Isolato (2006) industrial/grunge
Tar - Jackson (1991) grunge/post-hardcore
Alberto Camerini - Cenerentola e il pane quotidiano (1976) pop/prog/punk
The Stooges - Raw Power art-pop
Exuma - Exuma (1970) art-pop
Porcupine Tree - Deadwing (2007) pop/grunge
Igor Stravinsky - The Rite of Spring (1913) classica/avantgarde
Richard Wagner - (Die Walküre) La Valchiria (1889) classica/romantic
Ludwig van Beethoven - Symphony 9 (Op. 125) (1824) classica
King Crimson - Red (1974); VROOM (1994) prog/industrial/grunge
CAN - Soon over Babaluma (1974) prog/art-pop



Avete album buoni da buttare a casaccio?
Scrivete i loro titoli nei commenti, verranno giudicati da un'apposita commissione d'inchiesta e, su discrezione di quest'ultima, buttati qua (a casaccio) se ritenuti meritevoli.

P.S. La commissione d'inchiesta non indagherà nei vostri crimini privati.
Quelli potete confessarli qui: http://www.servizisegreti.com/

25 aprile

Sangue a terra il tuo colato vaporato sì ch'entri nelle vene verdi ancora negli eccidi nuovi  come un seme da nessuno piantato.