Caro poeta

Caro poeta ecco siedi: su questa
sedia sdrucita e piena di briciole
che umile curi il tuo affanno,
scomoda ma quel tanto che basti
a darti riposo per il tuo tragitto,
lo sai che se ci scoprono...
Colore nel buio, pioggia nel deserto
sarai presto vapore, sposa nel fango,
unica luce tra nuvoli pregni
colata piroclastica, gas, ceneri.
Da lontano venire a trovarmi
è un rischio in questi tempi
perché allora l'hai fatto
e parli figurato,
lo sai, se ci scoprono 
moriamo prigionieri.
Giorni antichi nell'oro che hai in bocca
nei nuovi declini di un sole in ritardo
sempre, che tutto dà poco
starne a parlare ci costa la vita
e tu sei venuto da dove vivevi
sapevi anche che io fossi qui,
chi ero e come mi avresti notato,
a che ora lavoro, a quale rincaso,
perché ogni giorno di più soffro
perché niente ha senso 
per tutti, per me.

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