più che stelle placide
la strada oltre la parete
e le possibilità di azione
oltremodo potenziate,
vivo secolo delle apparenze
per finti vivi che sono fantasmi,
vicolo cieco e malfamato
pure apparire è fatto male
coperti appena vizi e pigrizia
il nulla vestito malissimo
poi piange perché disprezzato.
Ma brevi saranno i lamenti
che i nulla ciechi lo divoreranno
gettandosi addosso, lottando tra loro,
per accaparrarselo, amarlo e sposarlo.
Faranno le cose che fanno i migliori,
vacanze, lusso, divertimento
fingendo almeno fortuna. Da ridere e rabbia.
Ma io qua dietro al mio muro
che devo ancora aspettare,
che altro fare se non sperare
e quando mi stanco cos'altro poi aspetto?
Il rumore mi raggiunge, vano è evitarlo.
Le visioni mi circondano, idiota è imitarle.
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