Problemi di Editoria Italiana

I giornali hanno lo scopo di informare.
Regola semplice, basilare, stabilita già agli albori della sua Storia: che senso ha investire su un prodotto basato sulla condivisione delle informazioni, se poi neanche informa? Un giornale non ha nessun senso, nessuno scopo se non fa Informazione.

L'Informazione è lo strumento principale per educarsi. Considerata come nozione o notizia, infatti offrirebbe a un individuo l'occasione per imbattersi in situazioni, eventi, contesti nuovi non noti; e quindi a elaborare pensieri (per lui stesso) inediti. Nei migliori dei casi, cioè in presenza di materiale editoriale efficace e di qualità, un individuo può sviluppare un sistema di pensiero analitico e critico grazie alla lettura di testi, tanto su libri quanto su giornali.

Un sistema di informazione efficace presuppone il rispetto nei confronti del lettore, un rispetto profondo che il redattore dimostra attraverso le sue scelte.

Tenendo conto di queste premesse, un italiano del 2020 può sconcertarsi dall'approccio con le testate giornalistiche nazionali. Come è possibile che una editoria che si vorrebbe al passo con i tempi offra materiale privo di qualsiasi contenuto informativo che sia capace di educare gli individui a comportamenti civili, come invece si stanno orientando tutti gli altri sistemi educativi occidentali? 

Lo sconcerto diventa profondo una volta considerati argomenti come gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile  che si sono dati i 193 Stati dell'ONU, e le loro motivazioni: nella sezione riassuntiva  "Come salvare il mondo per persone pigre" del loro sito, si legge:
Porre fine alla povertà estrema. Combattere le disuguaglianze e le ingiustizie. Contrastare il cambiamento climatico. Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile sono obiettivi importanti, che cambiano il mondo e che richiedono la cooperazione tra governi, organizzazioni internazionali e leader mondiali. Sembra impossibile che una persona comune possa avere un impatto. Dovreste arrendervi?
Esistono giornali nazionali (certo salterà subito in mente Libero Quotidiano e le sue infinite fake news, già molte volte escluso dall'autorevole Ordine dei Giornalisti) che puntualmente remano contro questi requisiti basilari per la democrazia unita allo Sviluppo sostenibile, ignorando i problemi della povertà e dell'insostenibilità dei contemporanei cicli di produzione-commercio-consumo, la qualità critico-letteraria degli articoli e la dedizione alla legalità, la parità tra generi o gruppi maggioritari e minoritari, la ricerca della pace, la collaborazione tra individui, gruppi, nazioni; e, non ultimo, ignorando le responsabilità (l'impatto) dei singoli, delle loro scelte e azioni.

Ecco la tabella con i 17 obiettivi:


Giornali diseducativi quindi, ben oltre il limite della legalità, appaiono senz'altro inutili, se non dannosi. Dannosi in quanto diseducativi, e perciò fuorvianti. Diseducativi in quanto non perseguono la crescita culturale della persona e lo sviluppo di un senso di comunità e di socialità. Diseducativi in quanto razzisti e discriminatori. Certi giornali perseguono solamente il profitto del vendere sillogismi puerili a cervelli lenti, difendendo strenuamente il paradigma dell'ignoranza. "È colpa degli ignoranti, non prendetevela con noi" si difendono spesso i loro redattori, che hanno trovato polli da spennare attraverso il minimo sforzo.

Luigi Malerba, nel suo divertente Il giornale offre una vasta gamma di intelligenti utilizzi di questo tipo di prodotto, altrimenti inutile (culturalmente, informativamente, educativamente inutile). Se un giornale nazionale tratta con sufficienza o disprezzo i suoi lettori, e ai loro occhi perciò si rivela come una truffa, sarà facile aspettarsi che gli unici vantaggi traibili sarebbero soltanto quelli di tipo igienico e fisiologico. Possono anche essere usati per la combustione: per accendere un fuoco e riscaldarsi o cucinare; oppure per fare carri di cartapesta. Questi utilizzi sono utili agli individui per diversi motivi: sia il piacere fisico, sia quello mentale provato ad esempio dal veder bruciare discorsi controproducenti.



*Aggiornamento 17 marzo 2020:
Interessanti anche le riflessioni di Dalla disinformazione a un nuovo giornalismo. Position paper di Mario Morcellini presentato in occasione del Ventennale Agcom, 15 gennaio 2019. Contiene argomenti come "Un paradosso: la crisi del giornalismo al tempo della società dell’informazione" ma anche "La crisi come cambiamento culturale e professionale".

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