ci carico il mitra delle parole
e con le mani emano discorsi
gonfio di vento che ha visto i celesti
Roma nubetta infeconda di piogge
infila i suoi guanti di biondo pallido
ed esce lì dove dubbio non corre
si piazza in un cielo sgombro - diluvia
giorno di farsa giornata del cuore
non voglio un nome ma nuda esistenza
ecco due soldi compra un giornale
leggi che c'è chi combatte violenza
tra l'interlinea e le righe in grassetto
si scolorisce in un ligio candeggio
che ancor di più gli varrà poemi
finché una penna ancora avrà inchiostro
già i miei colli mormora l'alba
dove la notte nega se stessa
domani lo chiamarono gli antenati
domani i figli e i loro figli
anche se niente cambiava - domani
lo diremo sempre ma chi più ci crede
ecco domani ci siamo già stati
ridi soltanto perché non lo guardi
dove l'incendio sembrava domato
lì che torniamo a salvare la brace
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