La Poesia II

Ho trovato la Poesia per strada,
era sola, silenziosa, guardava
tutti quelli che neanche "buongiorno"
andavano via, come se fosse
consueto vederla, giusto ignorarla.
Sono stato fermo a guardarla,
dietro un muretto che a lei mi celava,
vedevo come, anche umiliata,
lei sorridendo diceva "buongiorno".
Quelli di fretta "parliamo dopo"
come si scansa una scocciatrice,
ma invece lei aspetta. Che pazienza.
Tornavo da lei di tanto in tanto
dicevo "buongiorno" senza guardarla
emulo del malcostume locale
e poi correvo a spiarla dal muro
sempre e solo nascosto ai suoi occhi.
Faticai anch'io a rendermi conto
come potevo infatti pensare
che quella in strada che ci salutava
fosse colei di cui parlano i libri?
Poi venne un giorno, scrivevo poesie,
non avevo da dire e scrivevo
pagine vuote perché mancava
lei l'umiliata, ignorata e paziente
davanti a tutti e tralasciata
da chi crede che sia qualcun'altra;
mi dissi "scrivi di lei, poltrone"
(cosa non facile, a stile sublime,
fare iperboli a insulsi dettagli)
"dì che si vede e l'hai vista, trovata
come si vede e si trova un'amica,
come un aiuto per strada, una guida
per i passanti che si sono persi".

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